Dabar Jahvè si fece il caffè | Post comici, demenziali, ludicomaniacali | Ezio Falcomer | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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Dabar Jahvè si fece il caffè

- Il mattino, alloro in bocca, a mezzogiorno due foglie di basilico, la sera succhio un po' di rosmarino, ma a mezzanotte... solo foglie di coca!
 
MOBILITA' INTERCOMPARTIMENTALE PER COMPORTAMENTO TURP/E
Mi hanno trasferito dal girone dei lussuriosi al girone degli incontinenti.
(Ah, ... l'impotenza ... umana di fronte al peccato!).
 
- Veggano il vegano vagare per il vagone pieno di vagiti, vigili e vegliardi vegeti. Vigerà un vago vigore, vogando al restaurant wagon. Ma sarà sul wagon lit che vagiranno tutti quanti con voga per niente vegetale, non virginale, ma virile e vaginale.
 
- Al Ginnasio imparavo l'aoristo, al liceo studiavo l'Ariosto, e iniziai a fumare senza arresto, fuori da scuola vendevo il fumo senza arrosto. Per tutta la vita ho evitato l'arresto. Ora arrastro giorni senza arrischio. Mi chiamo Ariovisto. e arrivo arrancando all'arresto del metro.
 
- Amo lo tsunami e l'origami, i cascami di sashimi, i rami folti di fogliami, lei che dice "spogliàmi", Amo i crisantemi e le amigdale, la carne di maiale e la mia mami. Strani gli emblemi del domani. Dami cento euro, so che li brami, ma io ne saprò far milioni a cordami.
 
- E' un giorno infausto per vedere Fausto. Nemmeno Asdrubale: troppo volubile. Figurarsi Mario, quello stercorario! Me ne starò in casa, a godermi l'immaginario. Mi whatsappa Rosa: "Perché continui a scriver cazzate a iosa?". "Amore", le dico, "accà nun è cosa; senza di te; qui, il dito è orfano della tua pelle vogliosa, e sol sulla tastiera sua brama riposa". E' una vita un po' lebbrosa, questa: far l'orso in casa, il pirla su facebook e non aver miglior cosa. Ma sono fresco di depressione annosa, l'ipomaniaco in me vuol fare danza festosa. Fonemi, figure, sintagmi e simil roba, un po' iperbolica e ipotiposa.
 
- Non sono che un povero intellettuale, e da fare nient'altro ho di male che digitar parole come se fosse riempir l'orinale, in questa agonia estiva e catacombale. Son quasi dieci anni che bloggo per alleviare il male dei visceri, del cerebro e sublimar le ossessioni del genitale. Narcisista, istrionico e molto animale, senza senso pratico. Son fatto di parole, in un ventaglio stilistico che va dal maiale fin su al teologale. Passeggio su un Wild Side di pixel, muovendo le membra tra un Mallarmé, un Rabelais, un Petronio e un Giovenale. O mejo, tra un Rimbaud e un Apuleio. 
E allora ... Dabar Jahvè si fece il caffè, poi disse al Buddha "passami lo strudda, e dì a quel flesciato di Krishna di restituirmi il libro della mia cara Anais Nishna". 
E' così la mia vita, amo Tex Willer e scorrazzo incurante tra lo Shobogenzo di Dogen e i Tropici di Miller.

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