Scritto da © selly - Lun, 05/11/2018 - 17:43
C'erano giorni d'autunno
che il silenzio pareva schiamazzo
e la nebbia si faceva alta poco dopo la mezza
I gradini stondati avorio della piazza
lasciavano l'incertezza al passo
e la scia di chi prima era passato
si dissolveva dietro un'aria umida e schiva
Così, dalla finestra color cielo,
si contavano i suoni bussare al vetro
si rimaneva in attesa di un alito caldo che creasse un fumetto
e si portava un indice privo di idee a bagnarsi di sé
Finiva così,
con due stelline a cinque punte
e un filo disegnato a legarle per sempre
che il silenzio pareva schiamazzo
e la nebbia si faceva alta poco dopo la mezza
I gradini stondati avorio della piazza
lasciavano l'incertezza al passo
e la scia di chi prima era passato
si dissolveva dietro un'aria umida e schiva
Così, dalla finestra color cielo,
si contavano i suoni bussare al vetro
si rimaneva in attesa di un alito caldo che creasse un fumetto
e si portava un indice privo di idee a bagnarsi di sé
Finiva così,
con due stelline a cinque punte
e un filo disegnato a legarle per sempre
Oggi ripenso a quel filo lasciato lento
su un vetro di casa e ci sento la forza
delle 'possibilità sotterranee'
Ci leggo quell'intimo legame fra le persone,
un'unione che non si smarrisce nel tempo
una comunione che nel momento del bisogno
solletica quella corda e la mette in tiro
su un vetro di casa e ci sento la forza
delle 'possibilità sotterranee'
Ci leggo quell'intimo legame fra le persone,
un'unione che non si smarrisce nel tempo
una comunione che nel momento del bisogno
solletica quella corda e la mette in tiro
Ci sono richiami che non possono essere detti
semplicemente 'ricordi'
Perché hanno il fluido dentro
Covano senza sosta il freddo dell'inverno
e trattengono nei pori il bene che siamo
semplicemente 'ricordi'
Perché hanno il fluido dentro
Covano senza sosta il freddo dell'inverno
e trattengono nei pori il bene che siamo
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