…e quando il sole bagna le creste dei mandorli fioriti,
ora bianchi, ora rosa, non c’è nessuna cosa
che palpiti di più e che mi commuova.
E’ febbraio del cuore, è febbraio nel sangue
che si rimesta e splende come la luce nuova
di questo tempo che più mi sorprende
di quanto mai mi accorsi fino ad ora .
Non c’è colle o canale,
che non rida di verde in mille modi;
tenero e ridente nei lunghi gradoni
che finiscono a valle nel torrente,
quello scuro dei lecci, quello assopito e vago
negli intrecci di paglie in mezzo ai rovi.
Mi addentro nei tratturi,
quasi è una corsa appresso ad ogni macchia
sbocciata, sorprendente, sopra i muri, sui costoni
più alti, nei severi sobbalzi del terreno,
quasi che sfugga l’ora e che non duri
questo smagliante gioco di colori.
Ci sarà mai un aggeggio,
che io non possa neanche immaginare,
a darmi sensazioni assai leggiadre
più che non facciano ora gli occhi miei?
Provo ad immortalare le immagini
che ammiro con amore, e prego tanto il cuore
che fissi nella mente questi incanti,
perché del mio trasporto,
dell’empito che colgo in mezzo ai campi,
non darà segno la fotografia,
senza profumo d’erba, orfana della poesia
che dà il brusio delle api intorno ai fiori.
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