Scritto da © Antonino R. Giuffrè - Mar, 24/06/2014 - 08:04
Fui più triste di un infrangersi di onda
sulla scogliera, quando all’alba di una sera
qualunque dietro di me notai che ombre
scure tra la rena di Scillichenti. Ombre
le anonime donne del mio passato, colpe
voli eppure innocenti nelle navigate
pieghettature di gonne a spacco. Io,
non avevo amato che loro nel loro
smaterializzato inquieto possesso. Io,
Isacco sacrificato al nonnulla del sesso
e dell’amore.
(Per chi mai un vero sorriso d’amore
fra i seni sacrileghi di un angelo dal
viso di troia, conobbe, nessuna vita gli sarà
in grado, nessuna infinitesima gioia).
sulla scogliera, quando all’alba di una sera
qualunque dietro di me notai che ombre
scure tra la rena di Scillichenti. Ombre
le anonime donne del mio passato, colpe
voli eppure innocenti nelle navigate
pieghettature di gonne a spacco. Io,
non avevo amato che loro nel loro
smaterializzato inquieto possesso. Io,
Isacco sacrificato al nonnulla del sesso
e dell’amore.
(Per chi mai un vero sorriso d’amore
fra i seni sacrileghi di un angelo dal
viso di troia, conobbe, nessuna vita gli sarà
in grado, nessuna infinitesima gioia).
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