Scritto da © poetella - Gio, 17/02/2011 - 16:13
Come stare seduti fuori della porta
sulla strada,
indifferenti e quieti
questo andare delle ore senza intoppi
-e sarei sempre la solita bambina, in fondo-
Ci basta un passante o un nuovo fiore inatteso
e si cede alla meraviglia.
E facciamo tesoro di raggi e sguardi.
-il paradiso è una stanza piena di libri
che finisce in un’altra.
Piena di libri. Che finisce in un’altra. Pensavo da piccola-
Vedi, poi, c’è sempre qualcosa che vibra
nella successione incolonnata dei giorni
[non serve il mare o un nuovo orizzonte. Chiudi gli occhi]
No. Non saremo più gli stessi, forse,
che aspettavano un chissà che,
seduti sotto l’albero di Newton.
-Almeno abbiamo conosciuto l’amore e il lampo lontano-
Siamo calmi, adesso, come un vecchio orologio
a carica manuale. Affidabile.
Con le lancette d’oro.
E si continua a fare ordine
per consuetudine. Per sentire d’esistere.
Poi guarda. È di nuovo fiorito il pesco.
…
…
…
(by poetella)
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