Scritto da © Alexis - Mer, 11/08/2010 - 09:45
L'aria profumava di terra, ma non pioveva ancora.
L'umidità della notte aveva sedato le mie ossa, avvinghiandole in una morsa che penetrava a fondo la pelle e la ghermiva di rugiada.
Il mal di testa premeva sulle tempie, sentivo il cranio stringere, come se dovesse esplodere.
Una stella cadde, quella notte del 10 agosto, ma io non me ne accorsi, distratta com'ero dalla mia emicrania.
"E così perdiamo ad ogni istante il miracolo del mondo, lasciandoci distrarre dalle futilità sociali, contemporanee" - pensai.
Un fiore cade e sento un tuffo al cuore.
Riscopro la magia della simbiosi con il naturale, con ciò che mi è più familiare di un parente, ma che appare di volta in volta estraneo.
Dovrò porre più attenzione a ciò che accade attorno a me, la prossima volta.
Alexis
10/11.08.2010
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