Scritto da © ferdinandocelinio - Gio, 15/03/2018 - 11:44
Fu quando m’insegnasti a salire le scale,
il mio piede netto e bianco di acciottolati impazziti,
attraverso corridoi oscuri fino al primo salto,
la ferita che sanguina per un po’,
le menti intelligenti dei dottori,
i cani che latrano e niente da bere, mai niente da bere,
solo una scala, però, nel fondo,
una scala perfetta,
i fermi gradini marmorei di santa lucidità
e tutto attorno che ruota e gira e vortica
e nessun bacio per me,
solo la tua mano che mi spinge,
grado dopo grado,
passo dopo passo,
piede dopo piede,
gioventù dopo gioventù
fino all’infinità di tutte le strade ordinarie.
»
- Blog di ferdinandocelinio
- 796 letture