Scritto da © fintipa2 - Mar, 02/02/2016 - 11:28
Non capivo.
Aveva l’occhio di De Chirico il basco di Guevara
Mi parlava di Duchamp, era critico nei confronti dei compagni
Proprio lui che m’iniziò a Marx
Aveva l’occhio di De Chirico il basco di Guevara
Mi parlava di Duchamp, era critico nei confronti dei compagni
Proprio lui che m’iniziò a Marx
La dialettica è la molla della storia
Capitale, lavoro e Majakowskji.
Non sapevo proprio niente del DaDa
Capitale, lavoro e Majakowskji.
Non sapevo proprio niente del DaDa
Una sera che gli parlai di Gibbs
Di come vedevo la dialettica, l’entropia nell’avvenire
Se ne uscì elogiando l’intelligenza
Di come vedevo la dialettica, l’entropia nell’avvenire
Se ne uscì elogiando l’intelligenza
Non capiva.
Mi disse: non bisogna tenersi fuori dalla cultura.
Metti le mani dentro, impastala come fosse pane.
Mi disse: non bisogna tenersi fuori dalla cultura.
Metti le mani dentro, impastala come fosse pane.
Poi ciascuno per la sua strada. Lui divenne grande io soltanto uno.
La politica- era importante a quei tempi la politica-ci divise.
Onde avverse contro lo stesso scoglio.
La politica- era importante a quei tempi la politica-ci divise.
Onde avverse contro lo stesso scoglio.
Lui è rimasto grande, suona il sassofono
Chissà se si ricorda di Duchamp
Dei lunghi viali alla stazione,
le scritte sopra i muri, la Cina popolare.
Chissà se si ricorda di Duchamp
Dei lunghi viali alla stazione,
le scritte sopra i muri, la Cina popolare.
Io, soltanto adesso capisco il DaDa
quaranta da quei tempi per dare peso al niente
cripaf
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