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Macchè Chagall e intanto che andiamo ti spiego le Furie (si attaccano ai capelli e non mollano la presa, mai)

Ho visto un quadro di Chagall, vernice rosa credo, 
ma la nuvola tirava carne 
troppa per rappresentare un sogno 
 
Visceri e futuro 
tutto compreso in rate ventennali 
una vita insomma con tanto di mano stretta 
a sostenere un urto sul mercato 
 
-Certo che la sposa lo seguiva 
Strascico a parte e calze bianche merlettate di piastrelle 
Come potrebbe un sogno divenire casa e figli?- 
 
Appeso al vento trascinava il lavorio di ape 
Amore 
Anche il poetare- ho letto una metafora degna del suo sangue- 
E la chitarra in pezzi 
Che ogni corda se la cantava 
Come si è supposto e come spiega l’impiegato 
Come parla l’intermediario e la rossa proprietaria 
 
Ci penserò, ma da pensarci c’è ben poco 
Chagall millanta favole e tu non lo sapevi 
In quanto a impatto morbido sui fiori 
C’è solo da pagare 
Fino all’ultimo centesimo 
 
-Come è possibile estinguere il senso di colpa 
In assoluto, dico, non di padre? 
 
Interpretare i sogni è una maledizione 
Quella dei colletti bianchi sul pianerottolo a sigillare 
Ti porta via la casa 
 
-E poi c’è marzo, soffierà potente negli spiriti, 
non stiamo anche noi nel gioco?- 
 
(A Paolo)

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