Scritto da © Grazia Denaro - Mer, 10/01/2018 - 17:01
Questo tempo ch'esalta
il bianco e nero sui muri
le ombre sbiadite ed ingrigite
e dalle ardesie dappertutto rivestito,
nel mio passeggiare lungo la battigia
noto che anche il mare
si disfa nel respiro
e l'odore del salino s'infiltra
tra le cabine e le case chiuse.
L'autunno arretra addormentandosi
tra le pieghe del tempo che gela
anche se a volte la sua eco continua,
ormai siamo arrivati ai giorni
che sono una trottola di foglie
e si arriva ai passi dell’inverno.
Tra il rosso e il giallo s'evince
un sole malato in un velo d'alba
che ci parla di riposo, di stasi,
di una muta in embrione
declinante in stagione successiva.
Noto che i gabbiani nella loro cosmica magia
virano in un vento di bengala
che li tiene sempre attivi
in ogni periodo dell’anno.
il bianco e nero sui muri
le ombre sbiadite ed ingrigite
e dalle ardesie dappertutto rivestito,
nel mio passeggiare lungo la battigia
noto che anche il mare
si disfa nel respiro
e l'odore del salino s'infiltra
tra le cabine e le case chiuse.
L'autunno arretra addormentandosi
tra le pieghe del tempo che gela
anche se a volte la sua eco continua,
ormai siamo arrivati ai giorni
che sono una trottola di foglie
e si arriva ai passi dell’inverno.
Tra il rosso e il giallo s'evince
un sole malato in un velo d'alba
che ci parla di riposo, di stasi,
di una muta in embrione
declinante in stagione successiva.
Noto che i gabbiani nella loro cosmica magia
virano in un vento di bengala
che li tiene sempre attivi
in ogni periodo dell’anno.
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