Scritto da © maria teresa morry - Lun, 08/04/2013 - 15:35
Non ho capito Ron…mi stai dicendo che hai perso il lavoro?...mi stai dicendo questo? …eri assunto da soli tre mesi all’ officina ferroviaria, mi pareva ti piacesse e ora mi vieni a dire, alle undici del mattino, che hai perduto il lavoro. Che è ? Ti hanno cacciato perché hai rubato qualche tenaglia o filo elettrico? O forse ti sei presentato pieno di birra alle otto del mattino? Voglio una spiegazione Ron, e la voglio subito. Mi avevi promesso che rigavi dritto, che avresti pensato a me e ai nostri ragazzi…la solita bugia di un fallito, eh Ron?...Mi stavo illudendo che dopo aver lasciato Lowell , tanto per cambiare aria, tu avessi deciso di cambiare vita. Questo posto alla ferrovia ci era piovuto come manna dal cielo, dopo mesi di disoccupazione e di misero sussidio. Non fare quella faccia, Ron! No, non sto alzando la voce, almeno non quanto te, quando alzi il gomito. Sono solo sconsolata. In questi tre mesi mi pareva potessimo avere delle speranze, soprattutto di trovare una casa più adatta a noi. Questa bicocca in legno sta su a colpi di pittura a olio e ci costa un bel po’ di affitto. La rete a confine, dietro al cortile, è mezzo sfondata e di notte sento entrare dei balordi a rovistare nelle spazzature. Speravo davvero di finirla con l’ andare a servizio dalla signora Colemann , che oltre tutto è pure negra. Come?... Non devo dire negra? Ah ok…ti permetti di non essere razzista, hai ragione. Io invece dico “ negra” perché mio padre era dell’Alabama ed era un fottuto razzista e se sapesse che ora sua figlia Swann va a servire da dei negri , verrebbe qua e farebbe a botte… Te lo ricordi mio padre, Ron? Grande e grosso come un tornio, la più bella voce del coro in chiesa, la domenica. E adesso cosa conti di fare? Cosa diciamo a nostra figlia Emily che s’era illusa di frequentare il college? Con che cosa pagheremo la retta? Devo dirle che per lei c’è solo la scuola pubblica rionale, piena di bulli , cinesi e ragazze svelte e professori messi all’indice? Già. Sei fiero di Emily, ma non le dai alcuna speranza…Abbasso la voce, sì, abbasso la voce…così adesso ho smesso di prepararti la colazione che ti portavi appresso, la mattina. Mi piaceva , sai, cuocerti le uova e la pancetta, mettere tutto dentro al pane fresco. Mi dicevo: Ron mangia bene e pulito in officina, le cose preparate da me, non le porcherie fritte della mensa…Okey, siamo da capo…senza contare che sta per scadere l’assicurazione sanitaria, e siamo già nella fascia sociale minima, non possiamo permetterci nemmeno il pronto soccorso se stiamo male…Cosa penso? Non penso nulla…mi toccherà andare alla tavola calda , due rioni avanti. Fino a ieri cercavano una cameriera ai tavoli, non badano all’età quelli, interessa solo che sai andare avanti e indietro coi piatti e tieni la bocca chiusa. I padroni là non concedono nemmeno la sosta pasto e i camerieri succhiano il ketchup dai tavoli, se sentono fame (*) …me lo ha detto una ragazza che ci lavora da un mese. Potrei vedere se posso lavorare la mattina e poi fare i servizi dai Colemann.. Povera Swann, questo me lo dico da sola, ti è andata davvero male..e pensare che la sera , nel nostro letto, immaginavo che all’officina ti saresti fatto valere, magari tra qualche mese potevi avere una mansione migliore e qualche dollaro in aggiunta, in busta paga. Sognavo che la domenica saremmo andati in gita lungo il fiume, io te ed Emily e passare una giornata spensierata e magari un drive-in la sera. Sognavo…Mi sa che me ne torno in Alabama, con Emily…se devo dirla tutta : nello stato del New Jersey non mi sono mai trovata bene, a cominciare dall’accento e dalla loro pronuncia snob... Come dici? Che ancora non ti ho lasciato spiegare il motivo per cui ti hanno lasciato a casa? Immagino sì, che sia importante. Ma non provarci a raccontarmi bugie, Ron. Non provarci nemmeno per un momento!”
(*) N.d.s. Da un’indagine giornalistica USA è emerso che nelle tavole calde di certe zone i ritmi di lavoro dei camerieri sono inumani. Non possono interrompere per mangiare ed hanno diritto ad una sola breve sosta per andare al bagno. Se provano fame, mangiano il pane avanzato dai clienti e le salse che sono sui tavoli.
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