Scritto da © maria teresa morry - Dom, 16/12/2012 - 19:24
Natale,
un breve filo che riprendo
e riavvolge il cuore.
Un senso di immenso non capito
un eterno presente
detto Amore.
I veri lontani giorni del Natale
e del suo profumo per strada
anche il freddo sembrava meno freddo
nella gioia dei nostri volti arrossati.
I nostri giochi, a Natale,
erano più divertenti
a casa mia c’era ancora la stufa
e mio padre aveva un solo cappotto.
Natale era il dono
di capire che eravamo cambiati,
per una musica festevole
per una preghiera sommessa
per una vago rosso
che ci entrò dagli occhi
in una chiesa.
Perché eravamo curiosi di sapere
chi fosse mai questo Bambino.
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