Scritto da © Mnemosyne - Sab, 13/10/2012 - 17:32
Regalami ancora parole, le storie che ho scordato,
Qualche respiro scappato da dentro
si intrufola in fili d’erba;
rompono il silenzio passi di un pensiero maldestro
e ossa di nuvole e stelle che si urtano nel vento.
E poi fruscio di dita e di luna.
Senza coordinate, riconoscendo ogni odore,
mi sento a casa.
Ipnotizzata sotto la luce lattiginosa,
accarezzo le cicatrici senza più contarle,
non dopo un certo numero, dopo l'abitudine:
la pelle è ormai simile ad una bianca pianura
costellata di rigagnoli riarsi.
non dopo un certo numero, dopo l'abitudine:
la pelle è ormai simile ad una bianca pianura
costellata di rigagnoli riarsi.
Regalami ancora parole, le storie che ho scordato,
che ancora non so,
mentre le dita seguono il loro corso
e continuano a scorrere magie di sangue e di aria.
mentre le dita seguono il loro corso
e continuano a scorrere magie di sangue e di aria.
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