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Angeli e Cattedrali

 
"Incredibili angeli                                
discesi senza condanne                                                                            
in quei sottili sguardi                                                                               
che nascondono Amore...                                                                        
ed è sempre Amore  quello che trema                                                
che dubita se la vita non vuol esser vita                                              
e tocca le sue creature, le impasta,                                                         
come le mani al pane.                                                                                
Fuggono i dubbi della notte                                                                 
e ai figli si torna a dare                                                                            
non il cibo disperso in culla
 ma la forza di un pensiero sicuro                                                           
come radice di marmo.     
C'è una pausa nell'esistere
che cancella ombre inquiete"
forse è il sonno
forse l'oblio dei perchè...
Scelgo d'incontrare il giorno
anche se lo temo,
la verità di luce non perdona
acceca gli occhi timidi
e non proclama  bugie.
Spegni quel pensiero
prima di accendere il lume
e getta le ultime parole 
come fossero dadi.        
 
E lì che mi fermo spesso    
dove la parola non serve
e il silenzio allaga...
e non comprendo 
e cerco impronte riflesse
e scavo sotto il mio pensiero.
 
...si, fra ciglia e pensieri
un vortice di polvere e foglie
un turbine che porta dentro
passioni dimenticate,
un risveglio
di vecchi desideri.
E' il tempo 
a segnare la strada,
anche nelle brutte salite
di quando le gambe cedevano
alla fatica del viaggio, 
con l'odore addosso
che sento ancora.
Tutto il grigio possibile era lì
e scendeva trasparente
e stavo lì anch'io
come fossi pioggia, 
attenta mendicante d'acqua
tra nuvole e rovi...
vidi il deserto
anche se dentro un pozzo di cielo 
ed era il ciglio a nascondere
quel che non volevo guardare.
Il viso, 
ecco, ti ricordo il viso
con cui la vita ci venne incontro
con occhi di madre
con pensieri morbidi e sapienti
e non erano recinti gli abbracci
ma giardini di sapienza
dove elevarsi era desiderio
certezza di promesse
che il tempo ancora aspetta
in quegli specchi lontani
dove le dita poggiano
senza graffiare il cielo.
 
...dove la parola non serve
e il silenzio allaga"
e lì che mi fermo ancora,
e ancora non comprendo
e cerco impronte riflesse
e scavo...e scavo ancora.
 
Su quegli sguardi tra le punte,
tra vetro e cieli
come cupole di cattedrali.
E non basta l'aurora,
serve altro per la luce.
Come vascelli che il vento
non riesce a fermare
avanzano le sue risa
.....e tutto si adorna il mio pensiero.
                                                

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