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strane tende bianche, acuminate...

Strane tende bianche, acuminate,
alcune ancora da montare. Accucciate come cammelli.
Ragazzi attorno. Sudati.
Un accampamento turco, lucente,
a Piazza del Popolo.
 
Niente Feroce Saladino, però.(il mimo d’oro. Faraone fuori tempo)
Gente. Tanta.
Gente, gente. Frettolosa. Distratta.- Come non…
Il sole affacciato dietro i cipressi, su
verso il fiume. Tramontava tranquillo. E io,
 
imbevuta di tenerezza.
 
Trattiene le orme dei miei passi di ragazza,
sono sicura che conserva, questo luogo.
O magari no. Ma io sì.
 
Tornare e tornare. (finirà mai questo stupore?)
Tornare e ritrovare, ogni volta. Fino a quando,
ancora.
Ricominciare.
Questo. (il sole pareva si fosse fermato)
 
Anche il tempo.
Non dico un ritorno indietro. E chi non lo vorrebbe.
Ma una sosta. Un languire nella bellezza.
 
C’è dato di trovare riposo, ogni tanto,
una luce, un riflesso. Non è poco.
 
O magari un sorriso.
Ricordo, sai, quando si passeggiava insieme.
 
Ricordo il tremare dell’aria.
 
Poi l’autobus. Via.
(by poetella)
 

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