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Quel raggio di sole...

 
Bussano alla porta
le ombre del passato:
in silenzio, con passi leggeri,
come granuli furtivi...
In pesanti accordi
inciampano
e, solo il riverbero d'un pallido sole,
scalderà il fugace istante...
Le rughe del tempo
consacreranno
nel tiepido raggio
una chimera...
 
 
Rosemary3

Viaggiatori 5

Mi assassina il secondo giorno muto, spengo le ore, vado a tentoni bendata, non vedo i colori, non sento. Ho pensieri verde scuro, così come le foglie delle fragole abbandonate sul piattino. Spero in un pensiero fruttato che rimbocchi le mie federe di dolcezze. E mi concentro sui sorrisi degli altri.
                 Reagire.                            
Non morire.   
 
 
 
                          
Amare.
 
 
 
 
All'infinito.
 
 
 
Disegno giardini e creo accordi rossorosarosso, gomma pane sulle malinconie, sui lividi invisibili da fuori.
Le tue mani sono calde, le ho sul viso e sui fianchi. Le ho e tanto basta.
 
Cos'ha il tuo cuore ch'esplode in scintille, ed ognuna mi arriva e m'accende? Cos'hai tu che rallenti di sorrisi, quest'ansia soffocante?

Rilanci di parole del tardo pomeriggio, il vocio, il cinguettare, il corteggiamento.

Cotoni le nuvole,
                             fammele vedere coi tuoi occhi.
Ponile appena sotto i nostri passi.
                             Dimmele.

Le stesse parole, galleggiano su tutte le altre, fanno il giro ed atterrano impavide. Te le devo dire. Te le voglio dire.

Amore mio, mio unico

Amore.

Manuela

 
 
opera di Schiele

mi perdo tardi/ I get lost late/ ترجمة منير مزيد

Mi perdo tardi
nello stesso buio
come una natura elementare
un circuito stabile.
Definisco l’amore
l’infallibile osservazione
che sei il mare che non esce
i miei codici chiusi.
Mi perdo e non ti ascolto
e per la mia difesa civile
ti recupero

I get lost late
in the same darkness
as an elemental nature
a stable circuit.
I define love
the infallible observation
that you are the sea that does not leave
my closed codes.
I get lost and don’t listen to you
and for my civil defense
I reclaim you

تهت متأخراً

للشاعر الايطالي مايكل كاكامو

ترجمة منير مزيد

تهت متأخراً
في نفس الظلامِ
كـ عنصر طبيعي
دائرة مستقرّة
أُعرّفُ الحبّ
ملاحظة معصومة
بأنّك في البحر الذي لا يغادر
رموزي المُغلقة
تهت متأخراً ولا أَستمعُ إليك
ولدفاعِي المدنيِ
أَستردُّك

(trad. di Munir Mezyed)

In quell’altra disposizione

"in quell’altra disposizione
saprò la differenza con gli immortali
alla fine nel corpo redento
io mi sarò salvato per fede
o posso credere per natura
senza alcuna delle fragilità
delle separazioni possibili da sempre
e perché no morto
senza che io diriga nulla
vedrò la bella delle sacre
la Mamma della Palestina
da uno e nuovi lati
i suoi innumerevoli seni
la voce di richiamo
e capirò l’emissione vergine
ben dentro il mistero
e non avrò altro in cui credere
nessun’altra conoscenza
che sia di nuovo miserabile
come è nella vita
nessun’altra obbedienza
dalle parti invisibili
saprà tanto innamorarmi
per così scriverne la gloria"
 
Michele Caccamo

inedito per
"l'opera cieca"

 
 

il colore-memoria

di Odo Tinteri

scogliere

di Odo Tinteri

Problema

Lirica di Vittorio Fioravanti

L'intimo smarrimento mi riafferra:
scuoto la testa, sbuffo, stringo il palmo;
m'impongo ancora di restare calmo;
riguardo il foglio... Sono proprio a terra !

"Qui manca un dato !" mormoro tra i denti;
mi guardo intorno; osservo i miei compagni:
chi scrive assorto, chi si perde in lagni;
scopro l'oriolo: "Le nove ? ...accidenti !"

Rileggo il testo e traccio la figura
e d'improvviso trovo l'equazione,
che mi risolve tutta la questione,
scacciando dal mio banco la paura.

Precipitevolissimevolmente
divoro il bianco foglio con l'"Aurora",
e poco prima che si annunzi l'ora
consegno il mio problema. "...Finalmente !"

Crepuscolo

Lirica di Vittorio Fioravanti

Fra due frondose palme,
su una verde panchina,
mi riposo del mio girovagare.

Le acque del golfo calme,
mormoranti in sordina,
rispecchian l'ultimo raggio solare.

Un sentimento strano
prende l'anima mia
nell'osservare una nave salpare.

Non molto più lontano
una sottile scia
lascian dietro di sé quattro lampare.

Scende pian pian la sera
silente e tenebrosa,
s'accendono i fanali sopra il mare.

E nella notte nera
continua senza posa
l'attività del porto militare.

Mentre gli astri velati
risplendono lontano
mi guardo intorno. Sopra il lungomare

passan due innamorati
tenendosi per mano.
S'è fatto tardi; me ne devo andare.

L'eredità dell'arroganza.

Con rapporti prezzolati ho ingravidato la vita
liberando spermatozoi della mia arroganza.
Oggi cresciuti bussano famelici alla mia porta.
 
Ne ho disconosciuto la paternità avvalendomi
del lavoro di un ottimo avvocato: il tempo.
Oramai non ho più denari per fottere la vita.
 

A te, ovunque

So che ti muovi in sogno
per come ingomitate ai fianchi
le tue ali
s’impiumano alle mani.
 
Verso l’ortensia sugli zigomi
vivono i tuoi occhi verdi
e riparano
dalla tremenda fuga
in sonno.
 
E dormi accalorata e piena
di minime movenze
quasi ti dondola
 
un respiro
in cui si appunta il fremito.

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