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Inadeguato

Mi colgo spesso qui
nei meandri della mente
in sofferenza stretto
da fatti non miei.
Che mi scavano
cercando risposte
che vorrei avere
ma che le braccia
appese larghe
dicono di...no.
Struggo l’anima lungo
percorsi di fatiche altre
bravamente convinto
che qualcosa si possa
alfine.
Ma, anche stavolta
piango l’inadeguatezza che
m’accompagna ancora.
 

Il sole m'ha accecato

 Il sole m'ha accecato
nel più banale dei modi
Entrando dalla finestra
ritagliava il mio viso
ed io lo attendevo ad occhi spalancati
incapace di accettare la notte
l’assenza di me
 

Ogni giorno

Un giorno nuovo, ogni giorno.
Ogni giorno, dall'inizio di ogni inizio,
dal nulla che il tutto ha generato.
 Io c'ero... c'eravamo,
come... dove...?
ci saremo
come... dove...?
Torneranno i giorni ogni giorno
ma sono quì oggi
con questa vita
e oggi non torna.
Questa vita non và sprecata,
và sentita, scoperta, indagata.
Questa vita è il fiore che darà semi
per prossimi raccolti 
su campi sterminati
esposti alla cura del manto celeste.
Ora, tu, mio manto celeste, coprimi,
innaffia la mia vita.

l'Immunità del cemento

L'immunità dei popoli
ci confonde il destino
dispensandoci adesso
senza false emozioni
distinguiamoci presto
fra i mille coglioni
noi non siamo il pretesto
delle nostre illusioni

Riflessioni

Questa sera mi va di riproporvi alcune mie riflessioni:
PENSIERI
 
Non trovo mai la penna         
                                   al momento giusto.
Non trovo mai la parola
                                   al momento giusto.
Non trovo mai la mano tesa
                                   al momento giusto.
 
E quando trovo la penna                   
                                   non ho più le parole.
E quando trovo le parole
                                   non ho più chi ascolta.
E quando trovo la mano tesa
                                   non desidero più ricevere!
 

Alle sei del mattino

Erano le sei del mattino.
Le sei di un triste mattino.
Urlavano di uscire tra spintoni e sputi.
Cadde due volte a terra
sempre si alzò
solo perché il dolore
pensava: “Mi rovinerebbe il cuore”.
 
Erano le sei del mattino.
Chiese di chiuder la porta
e ridevano come i pazzi
alle sei del mattino.
Volavano le chiavi nella polvere
alle sei del mattino.
Pare che vicino al pozzo
alle sei del mattino
chiedesse di piangere.
Le donne pregavano sottovoce
che su quell'ultimo verso di strada
a quell'ultimo pozzo
sempre ho pensato
luna lunera non v’era… purtroppo.
 
Quell'ultimo verso
tra vita e cielo, meritava il cielo
e il cielo lo accolse.
Erano le sei di un triste mattino
quando il tarassaco fa i fiori
e i sogni se ne vanno
nel soffio del vento del sud
ardente e bruno.
Alle sei di quel mattino
il sole apparve, poi si perse nel profondo
di quei colpi. Come morisse il giorno.
 
Manuel, Joaquin, Dioscoro e Garcia
erano lì piangendo sommessi.
Si piegarono in ginocchio 
e Granada era solo un puntino.
Fuentegrande aveva donne
dietro alle finestre che sgranavan rosari
e le dita erano lacrime
…alle sei del mattino.
La spagna piangeva in silenzio
alle sei del mattino.
Il mondo si piegò attonito
alle sei del mattino.
La storia ruggiva alle sei del mattino.
Alle sei di quel triste mattino.
 

Angelo custode

forse ti ho avuto sempre accanto
silenzioso, discreto osservatore
quando cristalli di lacrime in pianto
affogavano gli scampoli di un amore
 
quando stravolto dalla tracotanza
esibivo il suo cuore come trofeo
e sul letto sfatto della mia stanza
cingevo la sua anima come pareo
 
ha lasciato il mio cuore tra le spine
con un sorriso la giusta vendetta
ha avuto e con uno scialle di trine
ha coperto la ferita ormai infetta
 
ora so che eri sempre al mio fianco
hai salvato quel poco del mio amore
rimasto dopo la lotta quando stanco
ti cercavo tra le pieghe del dolore
 

E nell'ultimo silenzio

Le due porte

 
Si aprono
le enormi e confusionarie
porte dell'essere
In contemporanea
a quelle pacate
del non essere.
 
Quale scegliere?

Il ciottolo

Il lago del sangue
dice a volte
che non ha esito
questo frastaglio
di velleitario pensare
nonostante la vita.
 
Paradosso inusitato e
sonaglio
che ti frastuona ai cristalli
di lustrata sinfonia
fin dal mattino.
 
Esondano novità
incantesimi e perdite
continui
screzi e insulti
a pigro supporre.
 
E' un gettare ciottolo
su un'acqua cheta
e vedere come butta:
cavalloni o rigoli
bottini od occasioni
rinascite
o catorci di tedio
domenicale remake
palinsesto estivo.

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