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Cose Così [di sangue, direi]

Infilerò l'indice al centro di quest'amore così da vedere il sangue colarmi dal dito al palmo, al polso, e con uno straccio di stoffa sfilettato farò un bracciale unico.
 
Voglio vederlo ansimare, trascinarsi a raggiungere mani, obbligate a raccoglierlo.
 
Rubate le rose,
le spoglio di tutto,
infilo le spine sulle gengive arrese al dolore.
Non parlo, non guardo, mi astengo:

non sento al di fuori di me.

 
Galleggiando, ostile, tra i se e i però, questo malessere mi sa a memoria, che colore avrà?
 
Il tacco dello stivale sembra un ago grosso, serve a ferire. Morire.
 
Abrade ogni memoria delusa, il pensarti. Si ricompone la rosa in una camicia da sbottonare. 
 
Potessi entrarti sotto i denti e farmi masticare, mischiarmi alla saliva e farmi deglutire. 
 
Ah se potessi fare.
                                    Rifare.
 
 
[Vieni qui, piccolina]
Manuela

Letto

Riposo...riposo...riposo...
Senza voce cullo emozioni vergate
dal sangue di un amore che
ancora deve sbocciare...
Costrizioni ingenue come
sorrisi riluccicano senza  darmi tempo...
e in esse odorano patimenti
strasbordanti di te...
In questo covo  odorante
amo vederti esangue dopo il
mutevole deviatoio di sospiri e
lacrime corpose d'amore...
Resto là, ancora ancorato al silenzio
di un lamento di cui non oso staccarmi...
Deh...Lingua senza decisione mi darà
il tuo bisogno e di nuovo l'incontro
si sancirà del suo intento sul nostro covile...

Underground

Underground... una calca impressionante! Una popolazione multietnica, variopinta, veloce, sfrecciante, ma nel suo insieme apatica. Il mio olfatto stuzzicato da un’infinità di odori gradevoli e meno. Si può riuscire a delineare com’è una persona anche da questo semplice movimento di inspirazione dell’aria e di decodifica degli odori. Così a breve ti appare il tipo o la tipa, la qualità del profumo o la dozzinalità del deodorante più economico, l’olezzo della pelle non lavata, la stiratura del colletto della camicia, il colore della stoffa del cappotto o dei giacconi. E non è tanto ricercare una corrispondenza fra odori, colori e censo di appartenenza, ma è un voler indagare più che altro sul “come” quella persona si presenti al nuovo giorno e ai contatti che si susseguiranno. Mi piace questo gioco di specchi, che faccio, ma tengo per me.

Carezza

Quanto male può fare una carezza
se non è data con amore.
Graffi indelebili lascia sulla pelle

e ferite profonde sul cuore.

La falena

tic toc tac
la notturna bussa batte
contro il vetro
rapida intorno vola e
tac toc tic
riprova l'altro lato
senza tema
non si posa che scotta
toc toc toc
di nuovo ancora scende
invano sale e riprova
nel vorticar dell'ale
tic tic tic
più sottile il paralume
più brillante la luce
più caldo bruciante
tac...
brusco un lampo
attraversa la fiammella
tic
batte sul piede del lume
stecchita.

Vedrò la luce

Ho digiunato
nel momento in cui ho cominciato a saziarmi,
ho visto
nel momento in cui diventavo cieco,
ho ascoltato
nel momento in cui perdevo l'udito,
vedrò la luce quando tutto sarà buio!

La mamma

e il latte che si scalda
lo sguardo vacuo, una carezza retrattile
le medicine, il piccolo mondo antico
La sovrasto, eppure vorrei prenderla e alzarla
che indossasse un abito da sera
e un luccichio che salta, negli occhi
Ma la mamma ha il latte che si scalda
 
 
vivere non a colori

Solo...arte

 
 
Danzare vuol dire rendere il proprio corpo...un'opera d'arte.
L'arte, assidua ricerca dell'essere interiore ed esteriore.
Continua domanda-risposta
Chi sono io
 
Essere proiettati in una dimensione aliena
Di cui il vocabolario umano
Non da nome
 
E conoscere il Mondo
Per quello che non è...
È una cosa magica.
 
Apparentemente giudicata
Triste,
ma se conosciuta diventa
solo...Arte.
 
 
*scultura di Nicola Manfrini

Alla festa del mare

I muri, le gru di fianco
 
sembrano sposi
alla festa del mare
 
nella sera di vele, su alberi loro
a librarsi i gabbiani
 
la schiuma, sulla rena
di chi è già passato
 
I capelli
 
scompigliati dall'Ostro
a darsi ad un raggio

Mare di silenzio

Stella perduta
fra galassie fluttuanti
in un mare di silenzio,
cala la notte
sulla laguna
di acque stagnanti
mentre vai lontano
dalla foce del fiume,
chi disseta
ora la tua bocca
avida e vorace?
Sei con me ancora,
non puoi andare via
senza che io lo voglia,
che ne farei delle tue parole
tatuate sulla mia pelle
se non posso cancellarle
nè rispedirle al mittente.
 
 
 

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