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Guscio per io solo.

tutto il calcare dell'universo
ho fuso per costruirmi il guscio
che perlaceo diventa intorno a me
fuso dalla mia fantasia
così che la solitudine
perfetta perla traslucida vi covi
cresca e brilli viepiù.
l'alimento dei versi più belli
con musiche inebrianti universali
di muliebri forme e caldi corpi
per molcere il sogno di vivere
in tranquille valve paradiso
entro l'invoglio glabro solingo
al riparo dalle vita che non so vivere.
 

Fruscia l'erba d'un sorriso

verde sul Tamigi
 
Fioca spettrale evanescente danza,
malinconica e irraggiungibile,
pallida la luce della sera.
Sento il vento intonare una canzone
oscura. Monotono sfiora il viso,
con una carezza fa stormire
i rami e fruscia l’erba d’un sorriso
alterno. Ombre sfilacciate, i sogni
della notte abitano ancora angoli
nascosti finché il sole s’appende
all’aria come una garza gialla.

La preda

In preda
alle più pigre strade
fui madre
con i miei soli d’aria
E padre
eterno e a mente mia
m’addentro
sui suoi sospiri ed impari
Imparo
quei timpani nei tacchi
mi stacco
con tocchi ad occhio e croce
Nei muri
ridotti in crepe sfitte
riletti
dal fine fino agli ossi
Son orso
ed arso dai rimorsi
fui perso
presso qualsiasi morso
In preda
a dritte vie mal dette
m’imbatto
felice io il carnefice
Son figlio
di tutti i giorni morti
fraterno
con lo straniero perno
In preda
alle più pigre strade
son grigi
i miei difetti o pregi
In preda
all’avventura dura
approdo
lì dove trovo cura
La preda
o pietra della vita
affina
il cinico mio scandalo
E scaldo
un latte ad alto importo
lo sconto
e poi mi scontro a torto
In preda
alle mie piaghe e pieghe
io prego
in piena affondo e affido
Quest’arte
impoverita a parte
affranca
chiunque e me compreso
Affranto
e lacero è il mio manto
non mento
scultore son del marmo
In preda
creatività composita
folleggio
in rima d'un dileggio

 

Ringraziamenti

Ai redattori che lavorano con passione e realizzano a mio parere, effetti speciali piacevoli come il Magazine di Natale, sei pagine di poesie in una cornice calda e colorata... ai redattori che fanno i libri e le copertine, che selezionano le perle e seguono i concorsi, che si scervellano per trovare soluzioni, ai redattori che commentano anche chi non commenta mai nessuno, ai redattori professori, che correggono gli strafalcioni, che curano i laboratori, ai non professori per gli strafalcioni da correggere, per la passione che mettono in quello che fanno, a chi fa le recensioni, le locandine, le pagine del sito, le mostre, le letture di poesie, e alle idee che non ci mancano.  A chi legge tutto e ascolta tutti.  A chi non si arrabbia mai. A chi si arrabbia ma gli passa subito. A chi si dimentica tutto. A chi sostiene chi è da sostenere. A chi è sostenuto. A chi non ha mai fatto nulla ma non molla la redazione. All'allegria e all'amicizia, alla spalla mai negata quando qualcuno è in difficoltà. Senza loro e senza alcuni Autori che pensano di non essere in redazione ma ci sono (senza saperlo), ai soci sostenitori (siamo un bel gruppo e saremo una folla) a chi c'è e si vede, a chi vorrebbe esserci ma non può in questo periodo, il mio grazie di cuore, anche a nome di chi si affaccia a Rosso Venexiano e di tutto questo e molto altro gode.

Grazie di vero cuore.

Manuela

presidente ass.ne culturale
Rosso Venexiano

Laboratorio di scrittura narrativa - secondo banco

Uno degli aspetti più ostici della narrazione è senza dubbio riuscire a rendere appieno la figura fisica e caratteriale  del protagonista o dei vari attori della vicenda che  si dipana sul palcoscenico... E' ovvio, come più volte affermato, che oltre ad essere abili nel dare ritmo e suspance alla storia, è necessario dipingere gli attori in modo accattivante  risaltandone le qualità e i difetti che poi sono linfa per il canovaccio strutturale per l'azione.
Con tale presupposto tratteggiate due potenziali personaggi [positivo - negativo] che si dovranno muovere su uno sfondo post-bellico. Usate più  metafore possibili cercando di catturare il lettore.

 tag: scrittura lab

Buon lavoro.

Francesco Anelli

redazione RV

opera d'arte moderna di arte.it

Senza meta

 
Fuori
-quando cantavo anch’io-
al mattino presto
e i vestiti
il caffè
oggi fa freddo
-non ci sono minuti da perdere-
il giorno è avanti a me
ed io subito dopo
nella corsa del solito
-senza dare nell’occhio-
il colore di oggi mi guida
è di strada
è un sapore
un odore
una musica lenta
ed io guido
mi fermo
riparto
il colore negli occhi
la musica dentro
il volere degli altri
il semaforo spento.
Il percorso per me:
senza meta.
 
 

Io nell'amore

Io nell'amore,
in mezzo ad orti di fiato
rivelo agli istinti umiltà.
Sempre un brivido senza vento
rincorre pianerottoli di voce
dove la notte insegna un chiudersi
di labbra agli orizzonti.
Mi chiami il torrente
al mistero sacro del piacere
contro il fusto d'occhi e gelsi,
mentre le pelli giocano in grido
alla verità dei bambini
come aromi innocenti al primo
passo in sogno.
Ciò che le ciglia attendono
è l'incantesimo di un seno in agguato,
assorto tra metallici riflessi
di una schiena che cade aggredita
dal vapore d'ignoto.
Ho sceso i destini tanto simili
all'irrequietezza del tempo
e nell' affrontare la luce
ho impedito che il fuoco
uscisse dalle nostre unghie,
dal nostro palato.

La sfera sulla sabbia

sfera sulla spiaggia                                  
                                                
Sulla sabbia umida di un’alba infuocata
per lasciarsi cullare dalle onde del mare
sta un’antica sfera di liscio puro cristallo
creando guizzi vermigli nel suo oscillare
 
Pare essere di fuoco la sua anima gelida
nel restituire le proiezioni dei tuoi sogni
mentre il vento solleva le gocce d’acqua
tempestandola di caleidoscopici accenti
 
Lascia che un mistero resti il suo viaggio
e gli occhi che su di lei si sono già posati
che il sapere nulla potrebbe aggiungere
all’istante in cui ti accosti per prenderla

La vita non ammette reclami

Tredici lustri di attesa sofferta
e una lunga teoria di rimostranze
sul trattamento avuto dalla vita.

Sono stato alla sede centrale
e ho fatto diligentemente la fila
davanti allo sportello reclami.

Quando finalmente è il mio turno
repentinamente lo sportello si chiude
e appare una scritta luminosa:

“tempo scaduto, tornare la prossima vita”

bastardi
 

estrema unzione

inginocchiati
alla mia mensa
inginocchiati e prega
incensami
lodami
non c'è fede che tenga 
sul dito
quando hai meraviglia nel cuore
non c'è fede che tenga
quando la mia ferita brucia
e tu
estremo untore
godi
sentendo che ti muoio in bocca

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