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Il tuo nome, il tuo viso, i tuoi occhi, Dante e Virgilio


Il tuo nome
è come un fruscio nell'aria, passa tra le vertebre,
le spacca (senti il suono stridente tra le consonanti?).

Un gatto e la fisica quantistica

Gli atomi
roventi decadono
nel nulla
e l'universo
è un grande cervello
da amare, o forse
un atomo come tanti.
 

Vuote percezioni
di forze repulsive,
strida reiette di onde
elettromagnetiche,
brividi sacri
dalla terra fredda.

Voglio leccare la tua dopamina

Voglio leccare la tua dopamina
dolce di miele
andato a male, dolce di frutta
matura.
 

Il tuo essere
benissimo si accontenta
di stare al suo posto
e di essere
anche il
mio.
 

Voglio succhiare la tua dopamina,

Obliviscere Mori *

Stasera
(il tuo volto
fanciullo)
mi toglie la paura di morire.
 

Ho una tremenda voglia di cantare la tua lode,
e la canto, tetra rovina maligna,
venefico oleandro e gramigna violenta,
tu polline, tu fiore, tu abile mago dalla mia vita
che trema, risorge, è sparita.

Una risata all'incrocio (Notte di pioggia)

I ratti
dalle lunghe code
stanno zitti
chiusi nel pozzo
ormai
fradicio.
La strada è
una lenta
lenta
conquista.
 

Puttane le luci dei lampioni
accendono l'asfalto che grava
e brulica di atomi neri.
 

Canzone triste alla tua pelle

Un erotico
senso del reale
pervade
la satura aria occlusa
della stanza.
 

La stanza che
è fumo
è splendore di mani.
 

Una triste
canzone (cantata
piano)
 

scivola

-

-Eliminata-

Prélude à l'après midi d'un faune

 
     Prélude à l'après midi d'un faune

- Un sogno d'estate dove nascondersi. -

         Quasi un esercizio di stile.

I
Le selve quatte quatte annunciavano piano,
quasi sussurando, nel folto magico delle rose

Piccole Ballate d'agosto (V- VIII)


V- Giorni morti
 

Si passano i giorni così, svivolano via sulle falci odorose
del grano.
 

Me ne sto al capezzale
d'un morto,
me ne sto ad una funebre
messa, dove esistere
è
in qualche modo
morire.

Piccole Ballate d'agosto (I- IV)

 
I - Nuove terre lontane
 

Nuote terre lontane,
isole all'orlo
del mondo
vedrò e sbarcherò
su vulcani
di fuoco
e d'amore
che il cieco
furore dell'estate
riarde
alle fronde
voraci,
sentirete parlare

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