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blog di tiziana mignosa

L'isola che mai c'è stata

 
E’ uno sguardo gentile
quello che osserva senza più volere
granelli d’irti spini
amore sciolto a gocce
 
e intanto il disinganno cresce
sulla terra di un falso dio che sempre più scompare
quando ti giri a volte a rovistare
tra sbiaditi intarsi che ormai non fanno male.
 
Ed è  lì che t’alzi
allorché per acquisire leggerezza
rinunci anche a soffermarti su quanto a volte il come
sia in grado di ferire molto più del cosa.
 
tiziana mignosa
gennaio 2010
 

Amélie

Palloncini colorati

 
Senza preavviso
la combinazione come niente scatta
fatiche già vissute le porte schiudono
novello è il giorno che dalla panchina s’alza.
 
Palloncini colorati
rivivono
rincorrendosi nel sole
cielo spoglio di dolore.
 
Anche l’ultimo dei nodi
incontra il pettine
dono che gli occhi apre
strappando le ultime catene.
 
tiziana mignosa
gennaio 2010

Riflessioni allo specchio

 
(Sulle note di “ The colors of music” di Giovanni Marradi)
.
Le battaglie più efferate
sono quelle allo specchio
quando il tuo riflesso
tentenna sull’erba voglio
mentre la falciatrice avanza.
 
Quando al desiderio
socchiudi gli occhi
e di sorrisi i morbidi capelli sciogli
mentre l’altra mano
annoda languide ciocche
 
ogni volta che nel salotto della golosità
col calore della pelle
di malizia tinteggi le pareti
ma per la coda
gli umidi pensieri afferri.
 
Sinuosi sgusciano
e ammalianti chiedono
ma con indosso la veste della saggia
li blocchi
e alla porta li accompagni.
 
tiziana mignosa
settembre 2009
 

adesso basta

 

E’ una perversa danza
quella della porta in balia del vento
indecisa avanza e torna indietro
ma all’improvviso alle mie spalle è tonfo
amato suono per il cuore in festa.

Emozionata
riabbraccio sorrisi ripudiati
con gli occhi avanti le mie tasche svuoto
residui d’inutile zavorra
prima di spiccare il volo.

Adesso basta
è festa veramente
con leggerezza l’ultimo legaccio slaccio
finalmente pronta
per andare altrove.

tiziana mignosa
gennaio 2010

Ad occhi chiusi

 
( Sulle note di Open Arms dei Journey)
.
Tregua
hai invocato tregua
mentre scorticate dal caos dei giorni in corsa
le tue mani osservi
mendicanti dolci
di sogni insaponati.
 
Un attimo
almeno un attimo
vorresti attorcigliarti
dentro la bianca bandiera dell’illusione
tenerezza
che non può far male.
 
Dalla sorgiva goccia
il fiore è già sbocciato
ad occhi chiusi
smetti di pensare
amore
che non conosce Amore.
 
Amara consapevolezza
che il cuore spacca
brandelli sparpagliati in cerca d’adesivo
e intanto dietro il vetro
cerchi e vuoi
quello che non vuoi.
 
In tondo giri
annusando ciò che fuggi
corridoio buio
senza porte né finestre
e la vita scorre
e tu rimani fuori.
 
tiziana mignosa
gennaio 2010
 
 

Tornare è come entrare

 
Custode dei primi voli incerti
e dei sogni bambini
è quel luogo amato
scrigno dove un pezzo del mio cuore s’è imbrigliato.
 
Ogni qualvolta torno
tra quelle vie di vento e mare
che solo i miei balocchi hanno lambito
percorsi scartati e nuove orme incontro.
 
Tornare è come entrare
nel giardino delle opportunità perdute
luoghi dove convergono
strade recise e poi dimenticate.
 
Raccolgo palpiti dietro le porte chiuse
sentieri ormai smarriti
anime di polvere nella mente
che di sorriso socializzano col presente.
 
tiziana mignosa
dicembre 2009   
 
 

Come stai?

 
E’ sempre come sull’altalena
quando il vento soffia e spinge forte
e un po’ le nuvole ti sembra d’afferrare
ma dopo l’attimo le vedi allontanare.
 
Come il dì che il sole ha acceso
quando non fai in tempo ad andare al mare
che ti ritrovi subito a dialogare
col lampadario dell’oscura notte.
 
tiziana mignosa
gennaio 2010
 

Punto di domanda

 
Ci sono delle persone
che quando vogliono tagliare
senza curarsi se per caso fanno male
si appendono ad ogni pretesto
anche quello più banale
 
e allora tu ti chiedi
cosa veramente sia successo
visto che il filo appeso
non regge nemmeno un moscerino
 
e te ne stai lì
con lo stupore tra le dita
mentre rifletti su quanto logico sarebbe stato
dire semplicemente
solo quello che si era pensato.
 
tiziana mignosa
gennaio 2010
 

Il puzzle della vita

 
Siamo caselle nella scatola dell’esistenza
seppure in tanti  ci sentiamo spesso soli
germogliano così fiori e desideri
meravigliosi incontri
perfetti ai nostri lembi.
 
A mezz’aria la conca seduce il mezzo cerchio
e bacio unisce retta a retta
ma quando l’aria si fa terra
ben presto il cerchio si fa schiena al cerchio
e la retta ondeggia sulla retta retta.
 
Bendato allora appare
colui che ogni pezzo afferra
anche se
con cura cerca e sceglie
e solo dopo posa.
 
Così è la vita
quando l’osservi con gli occhi della terra
caselle su caselle
fatica su fatica incastonate
o peggio stanno lì tutte sbilenche
 
eppure a volte basterebbe
anche solo un pochettino
volgere lo sguardo verso il firmamento
per accorgersi di quanto invece sia perfetto
quello che è il quadro divino.
 
tiziana mignosa
dicembre 2009
 

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