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Il camino vomita ancora la cenere dispersa della Giudea - a memoria della Shoah, per non dimenticare-

Piangere, a dirotto,
[ogni cosa era fumo, nel vento]
si poteva, era necessario
nascondere volto e cuore,
invidiare la morte,
mendicata ad ogni passo tranciato.
 
Masticare il tempo, senza possesso
di terra, cuore e mente staccati
e non essere nemmeno del mondo
[i kapò ridevano di bestemmie,
il ringhio squarciava le giugulari].
 
Non uomini, non bestie. Nulla.
 
[Polvere lanciata da un camino,
le ossa sapone grasso
a lavare sangue da mani ariane]
 
“Bei der Laterne wollen wir steh'n
Wie einst Lili Marleen“ (*)
ruttava birra e salame il soldato
sporcando di sperma nero
ventri violati nel fango,
ogni notte era ghiaccio,
spavento. Disperato attaccarsi
ad ogni grumo di fiato.
 
Sino a confondere il senso
e bestemmiare dio, quel suo ostinato,
vigliacco silenzio
guardare i figli morire
mentre il vento sudava,
raschiare il fondo del cielo
con i denti spezzati e una stella
cucita con filo spinato sul cuore.
 
Ci puoi ritrovare, ogni sera,
quando il gelo spacca la vita
vagare, ostinate anime di fumo,
dove la terra non ha confine,
dove il camino vomita ancora
la cenere dispersa della Giudea.
 
(*) potremmo ritrovarci vicino al lampione come una volta Lili Marleen

 

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