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Triller //in viaggio con l'assassino//romanzo-1-capitolo

IN VIAGGIO CON L’ASSASSINO
ROMANZO
TRILLER
DI
DANIELE RAVAIOLI. 
----------------------------  
CAP. 1
 “Tanto, prima o poi ti ucciderò!... Con la testa madida di sudore Ryan, un ragazzo trentenne di bell’aspetto e longilineo, si desta di colpo. Ma si tratta di un incubo e dopo un profondo respiro, cui segue uno sbadiglio, riprende a dormire ma all’improvviso sente voci ottenebrate e passi pesanti che lo seguono. Si alza di scatto e con gli occhi sbarrati, si guarda attorno senza capire cosa stia accadendo; ma è solo il seguito di un brutto sogno. Si rialza e non riuscendo più a prendere sonno, si  prepara una tazza di caffelatte. La sveglia appesa al muro, a lato della porta finestra, segna le 8,30 di una giornata che si prospetta calda già dalla luce del sole, che filtra dalla tapparella semichiusa. Va appresso e vi si appoggia. Ad un tratto ha la sensazione che  qualcosa si insinua in lui. Quindi un colpo di tosse viscerale lo scuote violentemente tanto da  provocargli la nausea. Si precipita in bagno e lì vomita. Ripresosi alla bene meglio, va presso il lavandino, si lava il viso e senza guardarsi allo specchio, torna in cucina, mette il caffelatte da parte e si prepara una tazza di camomilla: ma è agitato perché sente che il disturbo deriva da un’occulta presenza che non accenna a lasciarlo in pace! Non riesce capire cosa sia, ma con un immane sforzo, riesce, per un attimo, a dominare il senso di oppressione. Mette la camomilla a scaldare sulla piastra, apre un armadietto sopra il lavandino, vi prende una tazza e la appoggia sul tavolo, vi versa la camomilla con accanto del pane secco. Pur avendo lo stomaco in disordine, riesce a mangiare lo stesso, per calmare il fastidio del digiuno. Dopo la “colazione”, si alza e comincia a girare nervosamente per casa e prende atto che qualcosa o qualcuno lo stia tenendo prigioniero; ma cosa o chi? …  E più ci pensa, più si agita. Dà uno sguardo all’orologio: sono le 9.00. Va in camera alle cui pareti spiccano i poster di Elvis Presley, Marilyn Monroe   e di Profondo Rosso, un letto a scomparsa, un videoregistratore, un lettore cd e un armadio: prende dall’armadio una camicia color grigio nero ricamata d’argento, indossa un paio di jeans, prende il borsello coi documenti ed esce a prendere un po’d’aria tra le vie di Pasturo (in provincia di Lecco) e si incammina per il centro, a circa due chilometri da casa. In paese è conosciuto per il suo temperamento allegro e rispettoso … Ma ancora una volta, gli prende la nausea aggiunta al dolore. Non sa cosa fare, ma per fortuna il bar non dista molto e presto ci arriva.  Con entrata fulminea, chiede del bagno gesticolando tra smorfie. -Vai in fondo a destra!- Risponde Serafino, titolare del bar. Entra ed in preda a contrazioni sempre più forti, comincia ad urlare, tanto da allarmare il barista che bussa  -Cos’hai, stai male?- Nel locale c’erano anche vecchi clienti abituali che sentendo anche loro le urla, spaventati fissano la porta del bagno. Dopo qualche minuto, Ryan esce stravolto e pallido. -Ma brutta cera! ... Devo chiamare la guardia medica?- Ryan lo guarda -No! Grazie Serafino, sto già meglio… È stato un colpo di freddo!- -Vuoi una tazza di the?- Ci pensa brevemente -Ma si, buona idea! Ah, scusi… Con molto limone! - Ma vedendolo ancora sottosopra - Sei davvero sicuro di star bene ?- E Ryan quasi infastidito -Ma certo, sto bene!- Tuttavia Serafino non si dà pace e mentre gli prepara il the, lo tiene d’occhio -Prego!- Appoggia la teiera sul banco -Qui c’e ancora del limone se non basta!- Dopo un assaggio -Grazie, può bastare!- Prende tre bustine di zucchero, le versa nel the, lo mescola e ne beve a piccoli sorsi. Intanto gli altri clienti guardano stupefatti la repentina ripresa di quel giovane che attimi prima sembrava morente. Ryan li nota con la coda dell’occhio mentre beve il the e ne è quasi infastidito;  ma all’improvviso, mentre sorseggia il the, ha una visione inquietante. Comincia a tremare e senza rendersi conto urla a squarciagola: -Chi sei? Lasciami stare, essere schifoso! -Lancia poi la teiera per difendersi da un entità immaginaria che sta per soffocarlo… Quindi si blocca e con gli  occhi sbarrati, fissa quella cosa che solo lui può vedere. I vecchi clienti sono terrorizzati e Serafino chiama l’ambulanza, mentre tenta di parlargli… Ma  Ryan non risponde: è immobile, come in coma. Pochi attimi e la sirena dell’ambulanza si sente da lontano. Ma come è nelle vicinanze, prima del suo arrivo, si risveglia come se niente fosse successo  -Ryan? Stai bene ?- domanda Serafino  -Si …Perché? - Ma appena vede l’ambulanza, chiede -Ma cosa ci fa qui? Qualcuno sta male?- -L’ho chiamata per te! Deliravi  e ci hai fatto spaventare!... Sei svenuto!- -Cosa? Non può essere!  Sto benissimo e lo vedete voi tutti!- Entrano i soccorritori e il medico si rivolge a Serafino  -Buon giorno, dove è il ragazzo che sta male?- -Buon giorno dottore… Mi scusi, sono confuso ma cercherò di essere chiaro… è lui! -Indicando Ryan - Lo conosco fin da piccolo e per quanto ne so, non ha mai mostrato comportamenti strani! Ma da quando è entrato, stava male e bianco cadaverico si lamentava di un forte mal di pancia. Andò in bagno… Poi gli ho preparato un the, ma all’improvviso ha cominciato dare in escandescenze guardando un punto fisso e mi ha distrutto una teiera … Poi è rimasto immobile finché non si sentì la sirena e si è destato dal coma come se niente fosse ed ora sostiene di stare bene!- E Ryan stupito  -Ma Serafino, non può essere! - -Giovanotto, certo non ti sarai reso conto ma vaneggiavi ed urlavi come un pazzo e le poche parole confuse erano:“Lasciami stare, essere schifoso! Quindi hai gettato la teiera in avanti come volessi difenderti da qualcuno che ti stava minacciando!- - Davvero mi sono comportato così?!- Il medico allora lo chiama. -Ryan, venga un po’qua…- Si avvicina- Solo due domande: in queste  notti dormi sonni tranquilli?- -Si!- -Uhm …Dal viso non si direbbe!- Intanto gli misura la pressione e lo esamina -Sii sincero, è nel tuo interesse! Così hai avuto dolori allo stomaco? - -Stamattina, ma … Dove vuole arrivare?- -Da nessuna parte, sto facendo il mio lavoro! Piuttosto riguardarti!…. Ti consegno l’impegnativa per una visita neuropsichiatrica , all’ ospedale a Lecco nei prossimi giorni per un controllo!- -Allora dottore sta bene?- - Per ora direi di si!- -Ma stava malissimo, lo giuro! L’hanno visto anche i miei clienti! Insomma, non ditemi che vi ho chiamato per niente?- Interviene Ryan -Serafino mi spiace davvero se per causa mia avete chiamato l’ambulanza per niente!... Ma è così!- Risponde il dottore con aria sospetta -Non è detto Ryan, ora come ti senti?- -Mai stato meglio!- -Bene ragazzi, torniamo in sede!- Richiama gli infermieri ma Serafino lo trattiene - Dottore… Scusi ancora per il falso allarme! - -Non si preoccupi!- -Ma è possibile? Mi trovo in  un bar e un’ ambulanza arriva per me che sto bene!... Mah ?- Pensa Ryan che in disparte riflette sulla vicenda appena trascorsa -Arrivederci!- Risponde il dottore, ma con un sguardo al barista, allude a Ryan, senza farsi accorgere -Arrivederci!- Rispondono i presenti e intanto il giovane beve l’ultimo sorso di the -Quant’è?- -Un euro e dieci. Ma …Lascia perdere, offro io!- -Ma perché?- -Vai, ho detto! - -Grazie, Serafino!- Esce sorridendo e prende la via del ritorno passando dal centro. Durante il tragitto è attratto da una stradina che non percorre mai: un viottolo di case abbandonate, dai tetti di lamiera arrugginita e muffa ovunque. Si addentra con cautela, finché sente un flebile miagolio di un gattino! Appena lo vede, lo prende in braccio e lo coccola. Ma all’improvviso il gatto si spaventa senza un motivo apparente e nel tentativo di scappare, gli infila le unghie nella pelle. Gatto ingrato! ... Con reazione riflessa, Ryan lo getta a terra, dopo essere graffiato. Continua a passeggiare tra le catapecchie, lacere dal tempo e dall’umidità finché, ad un certo punto, una forza arcana lo schiaccia a terra. Si guarda intorno, ma non c’è nulla. Tenta di rialzarsi, ma quella forza continua forzarlo a terra … Ma un tocco di campana dal vicino campanile, lo libera dalla forza che lo costringe. Liberatosi, fugge in tutta fretta da quel pertugio maledetto. Giunto all’incrocio, inciampa e strisciando sulle ginocchia, giunge sulla via principale. Una signora che passa in quel momento lo vede a terra -Oh, mio Dio! S’ è fatto male!- Ma spaventato si alza, scappa in tutta fretta e senza dire parola, lascia signora e passanti sconcertati. Dopo un quarto d’ora circa di cammino sostenuto alla bene meglio, giunge presso casa. È di fronte al portone, prende la chiave dalla tasca e tenta di aprire, ma tremando di paura, fatica a centrare la chiave nella serratura. Dopo vari tentativi apre la porta, si precipita in bagno, si bagna il viso, si osserva allo specchio e tra sé :-Ma cosa mi sta succedendo ? - Prende l’asciugamano appeso al muro e si asciuga il viso, riesce  a calmarsi e si spoglia, restando solo con gli slip e si distende sul letto. Improvvisamente si sente accarezzare il viso. Scatta all’ improvviso, ma non c’è  nessuno, mentre una voce stridula ma pacata. -Tranquillo, non voglio farti del male! Ma Ryan trema dalla paura -Ma cosa vuoi da me? Fatti vedere!- Guardandosi intorno. -Eh, ma  così ti verrà il torcicollo!- -Per Dio! -Mettendosi le mani tra i capelli- Ma questo è un incubo! …O  uno scherzo ? Forse un mangianastri nascosto da qualche parte, ma dove è?- Comincia l’affannosa ricerca dell’ apparecchio. -Fuoco, fuochino… No, acqua… Sei troppo lontano!-   E resta  confuso al punto da non capire se è vero o immaginario ciò che accade   -Ma si può sapere di chi sei! Se ti trovo ti faccio a pezzi! … Ma (scuotendo la testa) si può a fare a pezzi una voce ? No, non posso credere di essere arrivato a questo punto! Mio Dio, sto impazzendo!- All'improvviso gli giunge un forte pugno allo stomaco.- Haaaaa!.. Dove sei, voce  stronza!- -Ah si! .. .Il  momento è ormai vicino ed è giusto che tu sappia la verità  e perché tutto ciò accade!- -La verità su ciò che accade?  Si può sapere chi sei, cosa vuoi da me ?- Urla disperato mentre si guarda attorno. -Oh, ma non ti agitare che presto lo saprai!- Ryan cerca allora di affrontare diversamente la situazione ma al tempo stesso aumenta la paura.  Si riveste e si reca in chiesa, poco distante da casa sua. Entra, attinge la mano nell’acqua benedetta e si fa il segno della Croce. Va presso l’altare, si inginocchia, rivolge lo sguardo al Crocifisso e prega -Tu mi guardi dalla Croce, o mio Signore, ti prego, allontana chi tormenta la mia vita, alla quale fui legato a Te nel giorno del Battesimo! Dammi la forza di sopportare questo tormento, ti prego! Tu che sei Cristo Nostro Signore e vivi e regni col Padre nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli! Padre Nostro che sei nei cieli sia santificato il tuo Nome….- Quindi si alza, si fa il segno della Croce, accende un cero che infila nel candelabro. Si fa ancora il segno della Croce ed esce. L’orologio della chiesa segna le 17.00, mentre il cielo si concentrano nuvole minacciose. Per evitare la pioggia, corre verso casa. Ad un certo punto, il suo  sguardo si posa su una vetrina di una merceria: si ferma e vede esposto un mostro repellente e bavoso. Impressionato da tale orrore, urla a squarciagola, richiamando l’ironia dei passanti che lo prendono per matto, dal momento che nessun altro vede quella mostruosità. Accortosi della gente intorno, risponde irritato  -Beh!... Che c’è di strano? Parlo da solo, e allora? -E  percorrendo  alcuni passi tra la gente stupita, torna di corsa verso casa fra il rimbombo dei tuoni e saette che illuminano le strade. La pioggia inizia a cadere battente e dopo una breve corsa arriva presso casa bagnato come un pulcino. Sempre tremante di paura, fatica ancora con la chiave, ma senza particolari problemi entra in casa. Chiude la porta e accende la luce, ma all’improvviso tutto trema, facendo cadere ogni cosa. Ryan sospetta chi possa essere l’autore del disastro e tenta di scappare, ma la porta non si apre. -Maledetto, dove sei?-  Prende un coltello dalla cucina, si guarda attorno per capire se è la stessa forza occulta  che prima lo infastidiva: ma non ne trova traccia e l’ ansia cresce vertiginosa. L’appartamento è ovviamente a soqquadro e il silenzio è totale… Cerca di stare calmo ma il suo sguardo è atterrito, finché… -Perché fai questo?- -Te l’ho detto!.. Non voglio farti del male!- -Davvero? E cos’è sto disastro?  Perché non ti fai vedere ?- Improvvisamente, qualcosa di viscoso gli accarezza il viso -Ma chi è ? Non toccarmi… Allontanati da me!- -Ma come! Hai paura di me ?- Poi il silenzio e l’ angoscia sempre  di più. Con calma e lo sguardo sempre attento, Ryan raccoglie i cocci di bicchieri e piatti rotti. -Scusa, non volevo! … Ammetto, sono un po’robusto!- -Oh, mio Dio!  Fa che non sia vero!- Subito dopo un altro piatto cade in terra.- Fan’ culo! Ma che ho fatto di male?- -Nulla!- -Ma chi sei e perché mi tormenti ?- - Mi hai già visto  prima? - -Dove ?-  -In quella vetrina della boutique!- -Quell’ essere bavoso, schifoso e puzzolente?- - Bavoso si, ma schifoso e puzzolente sarai tu!- E colpisce Ryan allo stomaco. -Haaa!  Bastardo, la pagherai!- -Oh, mi fai ridere! Voglio vedere come farai!-  -Dio ti punirà !- -Ma Lui che c’entra? Non nominarlo!- -Ah, dunque non lo sopporti? Allora, in  nome di Dio, vattene!- -Nooo!- La voce stridula urla e piano sfuma la sua presenza. Ryan lo percepisce e torna un po’sereno -Grazie, Signore… Me ne hai liberato!- Infatti non si sente volare una mosca, si guarda attorno e tutto è calmo. Finisce di raccogliere i cocci da terra e li getta nella pattumiera. Torna in camera, prende il borsello ed esce. Decide allora di andare a trovare Elena, sua amica e ex collega di lavoro per raccontare dell’accaduto. Ma la presenza ignobile non demorde ed è  ancora alle calcagna. Continua a camminare verso  il centro ma ad un tratto un rumore violento lo mette in allarme. Raggiunge il negozio che è lo stesso dove ha visto l’essere orribile. -Oh no! Ma questo è il negozio di quella orrenda vetrina!- La guarda preoccupato, ma confida nel fatto che non può tornare in scena, poiché parlando di Dio, ha messo a tacere quella entità malvagia …. Infatti a non percepisce nulla. Gira l’angolo e continua a percorre la via dove abita Elena. Tira un sospiro e giunge davanti al portone della casa, in Via Pioverna 20: un’ entrata fatiscente, offesa dal tempo e dall’umidità. Pure i campanelli sono malmessi e Ryan in un primo momento indietreggia.  Analizza  il campanello con cautela per non prendere la scossa. Suona poi con delicatezza al citofono di Elena, ma arretra per controllare che non ci sia nessuno nei paraggi. -Chi è ?- -Sono Ryan!- -Oh,  ciao ! Sali, al  secondo piano!- La serratura scatta e si guarda ancora attorno con attenzione, poi chiude la porta in tutta fretta… Anche l’androne appare assai trascurato, polveroso, irrespirabile e pieno di ragnatele che Ryan si scrolla da dosso e pensa. -Ma che schifo! - Accede alla prima rampa di scale alla sua destra e sale al secondo piano. Elena lo attende sull’uscio e lo vede arrivare col fiatone Ryan -Che hai?-  -Uff che scale, non c’è un gradino uguale all’altro!- -Sai, lo stabile è dell’ottocento o forse prima, ma… - Risponde Elena e lo fa entrare -Accomodati... Trovassi chi è l’architetto incaricato del restauro, lo prenderei a sberle!- -Ma purtroppo non lo hai davanti!- -Già, lo so!… è “immanicato” e mi troverei tante gatte da pelare!... Comunque ce l’ho fatta ed eccomi qui! Scusa, posso avere un bicchier d’acqua?- -Ma certo! - -Oh, che arsura…Ci voleva!- Ed intanto esamina la casa, alle cui pareti sono appesi copie di quadri assai pregiati e mobili intarsiati. - Sei riuscita a realizzare il tuo sogno!- -Più o meno si!... Ho sudato sette camice ma alla fine l’ho fatta. Mancano delle rifiniture ma a suo tempo! E tu piuttosto, da quando hai cambiato lavoro non ti fai più vedere!- -E che dire? Pensavo con un affare di realizzarmi pure io, ma ho realizzato un bel nulla! Mi devo accontentare di un mini appartamento in affitto sperando in tempi migliori!- -Almeno hai un tetto sulla testa!- -Gia! Ehi… Ma ti trovo in gran forma!- -Forse un po’ingrassata!- -Si, ma sei sempre  attraente!- Improvvisamente Ryan ha un sobbalzo violento -Che hai?-  -Nulla, non preoccuparti!- Dopo un secondo sta già meglio- Dove eravamo rimasti? Ah, si...  Cosa posso offrirti?- -Un altro bicchiere d’acqua!- -Ho l’ aranciata se  vuoi ?- -Ok!- Mentre Elena prepara la bibita, Ryan seguita ad osservare la l’arredo antico ma funzionale. -Ecco l’aranciata!- -Grazie!- -Volevo andare in biblioteca a prendere un altro libro!- -Ti sei data alla lettura anche tu allora?- - Si Ryan! Certe volte sembra che la vita tiene segreti chiusi in un cassetto… Ma quando leggi, arrivi ad aprire quel cassetto!- - Giusto; cosa ti piace leggere?- - Saggi, gialli e fantascienza in particolare!- -Come me allora…E mi diletto anche a scrivere e due li ho già finiti!- -Che bello… Cosa mi dici mai?- -Eh si! Osservo il tempo che passa e ne traggo argomenti da narrare! Già … è un po’ che non ci vediamo e saranno passati …Cinque anni!- -Si, vola il tempo!- -Allora, vuoi andare in biblioteca? ... Ti accompagno?- -Sei a piedi o in macchina?- -A piedi, mi piace camminare!- -Bravo, fai bene! …  Mi vado a preparare!- Mentre Elena va in camera a prepararsi, Ryan è ancora colpito da dolori lancinanti e preso da un’agitazione schizofrenica, teme che la sua reazione impulsiva possa spaventare Elena; ma le fitte lo fanno urlare, tanto che Elena, seminuda, va a vedere cosa sta succedendo. Trova Ryan col volto alterato a terra che stringe un coltello in una mano con rabbia e lo sguardo fisso; Ryan si avvicina e con furia aggredisce la ragazza accoltellandola  ripetutamente, fino allo sfinimento. Dopo qualche secondo, concretizza ciò che ha fatto ed urla terrorizzato, da far vibrare i vetri,  provocando l’attenzione dei vicini. In quell’attimo non sa che fare… Uscire o starsene in lì, dal momento che c’è sangue ovunque. Getta suoi vestiti in fretta nella pattumiera e cerca qualcosa da mettersi addosso; con movimenti tesi, trova un paio di jeans unisex che Elena tiene nell’armadio ed una camicia. I vicini sentendo rumori bussano alla porta di Elena, ma la ragazza non risponde. Ryan è in totale smarrimento, apre la finestra e si lancia da un’altezza di circa tre metri procurandosi solo piccole escoriazioni al braccio ma slogandosi gravemente una caviglia. Il mormorio del vicinato aumenta e qualcuno chiama i Carabinieri. Ryan tenta di scappare, ma viene riconosciuto solo di profilo da qualcuno mentre fugge. La confusione è tanta e in poco tempo la gente dal paese accorre per vedere cosa è successo. Ma un fatto però è certo:  Elena, la ragazza che abita nell’ appartamento del secondo non risponde. Giungono i carabinieri e i vicini si accalcano, per spiegare cos’è successo. -Piano signori, parlate uno alla volta e con calma! - Interviene un signore che riferisce al capo pattuglia, il maresciallo Roma -Buon giorno, mi chiamo Martino e abito  accanto! Quella ragazza è stata uccisa… E poi sembra che un giovane si è calato da quella finestra!- I militari guardano verso l’ alto notano una finestra aperta. Un altro poi ha visto chi si è calato, ma ancora non ha il coraggio di deporre per incertezza ed incredulità. Il maresciallo continua ad interrogare i presenti, dopo di che i militari salgono al 2 piano int. 6. Giunti sul posto bussano, ma nessuno risponde. -Ma siete sicuri di ciò che dite? Può darsi che la signora sia in casa e stia  dormendo?- -Maresciallo, anch’io ho visto qualcuno uscire dalla finestra del bagno della povera Elena!- -E chi è lei?- -Un vicino… Ma stento a credere che sia stato lui! Stavo a pochi metri da lui e forse mi ha visto, so il suo nome !- -Piano coi nomi : sa cosa sta dicendo? La sua dichiarazione può essere messa agli atti !- - Ho taciuto perché rifiuto di credere che colui che ho visto possa aver ucciso la povera Elena … Eppure là dentro c’era solo lui!- -Come fa ad esserne sicuro?- Maresciallo, anche altri han sentito le urla e poi  hanno intravisto qualcuno scappare dalla finestra!- -Ok! Però qualcosa non quadra, servono altri elementi! La ragazza che abita in questo appartamento ha dei parenti ? Antonia Locatelli, una vicina del piano di sopra!- Giunge appuntato in tutta fretta -Maresciallo, ci sono tracce di sangue presso la porta di casa e sotto la finestra! - Vanno nel retro casa e scoprono vistose macchie di sangue. -Signori, allontanatevi immediatamente e voi recintate questa area!- Ma i curiosi imperterriti si accalcano  ugualmente sulle scale e qualcuno alza la voce -Dunque erano solo parole, ma lei era scettico!- -Si, avete ragione!  Ora  niente polemiche e scostatevi, non c’è nulla da vedere ... Ho detto via e lasciateci lavorare! Appuntato, tienili lontani !- -Agli ordini!... Via, via, fate spazio!- Intanto il maresciallo chiama i vigili del fuoco che in pochi minuti sono sul posto ed intanto guarda verso l’ alto per  valutare la distanza tra suolo e finestra -Maresciallo guardi!… Un ramo tranciato e sporco di sangue!- Fa notare un militare che a sua volta ammonisce la gente -Ma insomma!.. Andate via, non c’è nulla da vedere!- Arrivano i pompieri. -Salve, ha chiamato lei maresciallo! -Si, vi ho chiamato perché sospettiamo che al secondo piano ci sia stato un delitto e forse bisognerà scardinare la porta se non si può entrare dalla finestra che vede lassù!- -C’è un mandato di perquisizione ?- -è un emergenza e sono autorizzato a darlo ed  in merito a ciò che i vicini hanno riferito. Procedete! …- Nel frattempo giunge la donna delle pulizie che una volta alla settimana va a pulire l’appartamento di Elena. Si avvicina e si spaventa  alla  vista dei  carabinieri e pompieri ed ha un tremendo presagio. -Oh mio Dio!  Che è successo ?- -Scusi signora, ma lei chi è?- - Gina, sono la donna delle pulizie!- - Ha per caso le chiavi dell’appartamento ?- -Certo! - -Sospettiamo sia successo qualcosa di grave alla signora che vi abita! Attenda …- Compone un numero dal palmare- Aspettate a scardinare la porta, forse potremo entrare con la chiave! Arriviamo ... Mi segua, ora saliamo e mi stia accanto!- Arrivano al pianerottolo e ci sono i pompieri con cesoie e tenaglie  -Ma non mi dirà che … Ma non starà scherzando!- Apre la porta e domanda -Elena?.. - e subito urla- Ahhh! - Davanti a loro c’è una vera strage, con sangue ovunque, bicchieri e piatti rotti ed Elena a terra, con la gola tagliata. -Gina, coraggio! Torni, indietro!- -No! Non posso crederci, non può essere vero!- è disperata e l’appuntato che la sorregge osserva -Maresciallo, allora il vicino ha ragione!- -Si  Antonio!  … Ma pensa te, se dopo anni di servizio e prossimo alla pensione, devo vedere un tale massacro!- -Ma perché? Poveretta! Che male ha fatto ?...- Continua la disperazione di Gina, mentre i vicini sentendo i lamenti, concretizzano sempre di più la  disgrazia. Tentano perciò di salire , ma le scale sono bloccate dai carabinieri e dai pompieri; solo chi abita sullo stesso pianerottolo, può seguire confusamente i concitati momenti dove, dopo il ritrovamento, comincia la più delicata analisi dei fatti e del cadavere. Il maresciallo si avvicina alla ragazza e fissa lo squarcio nella gola, provocato da una lama ben affilata che però non si trova. Nessuno sa dove mettere le mani e camminare per non togliere tracce importanti in attesa del magistrato e del medico legale che autorizzi lo spostamento del cadavere. Il pavimento è pieno di sangue quanto i muri. Gina inorridita è accompagnata fuori e chiede  un bicchiere d’ acqua: è sconvolta e sta male. -Questa non è opera di un assassino, ma da macellaio! -Esclama il maresciallo  mentre va vedere come sta Gina e interrogare qualcuno altro per  sapere di più della vittima e della sua vita privata. Purtroppo, non riesce raccogliere altri indizi da nessuno, tanto forte è lo choc emotivo e per ora deve accontentarsi di ciò che vede. Poco dopo giungono i fotografi e i cronisti del giornale locale .-Oh no … Ci  mancavano anche questi scocciatori !- - Maresciallo, si tratta di un omicidio?- -Si, lo è!- -E l’assassino si sa chi è?- -Per ora no!... Sono un corso le indagini !- -è vero che alla ragazza è stata tagliata la gola?- -Chi ve l’ha detto? -Abbiamo le lamentele della signora delle pulizie! … Che sia stato un omicidio a scopo passionale ?- -No, sembra opera di un pazzo scatenato, piuttosto che un assassino … Non ho altro da dire, ed ora scusate! - Si libera dall’ assalto dai cronisti e dai fotografi.  Tuttavia un cronista ha con se una copia di un filmato interessante per la vicenda e segue l’ufficiale, ma come questi se ne accorge lo fa perquisire e lo ammonisce per intralcio a pubblico ufficiale. Il cronista, comunque riesce a tenere nascosta una seconda copia del filmato. Si era formata una calca di vicini e curiosi, mentre carabinieri e pompieri sono al lavoro tra molte difficoltà. La zona è setacciata palmo a palmo, in  ricerca dell’ assassino e di prove che possa dare un suo profilo.  L’arma del delitto ancora non si trova, ma dopo un’ora circa un carabiniere mentre setaccia la zona, è richiamato da un cane  “poliziotto” che abbaia mentre fruga tra l’erba alta. Si avvicina e scopre qualcosa luccicare, chiazzata da tracce si sangue . La  raccoglie, la mette in una busta trasparente e la consegna al maresciallo -Signore, guardi un po’ questa roba… Forse abbiamo trovato l’ arma del delitto!- Intanto l’appuntato arriva con un’altra busta contenente un’agenda della ragazza!- -Maresciallo noi invece abbiamo trovato questo! -Che cos’è ?- -Un’ agenda di quella povera ragazza.!- -Forse potrebbe esserci il potenziale  nome del suo assassino!-Maresciallo , abbiamo due  elementi: la  probabile arma del delitto e un diario…Eh,  ma insomma! Volete smetterla con le vostre cazz .. Ciarle! Dobbiamo fare uso dei lacrimogeni per tenervi alla larga!- Minaccia un brigadiere i curiosi impertinenti. -Ok, depositate tutto nel cartone e mandate il tutto in  laboratorio  -Agli ordini signor Maresciallo !- Quindi osserva con sguardo “radar” i presenti curiosi, in quanto in mezzo a loro può celarsi l’assassino. Prima di andare via, Gina gli va incontro. -Allora avete trovato l’ assassino senza sospettare di nessuno?- -Per ora non abbiamo elementi . Ma perché questa domanda?- -Maresciallo, potrei sembrare matta, ma per un momento ho pensato che sospettava  di me?- - Supposto sia vero, cosa gli ha fatto pensare che avessi sospetti su di lei?- -Lei ha un modo tutto particolare di svolgere il suo lavoro!  Il suo sguardo era  puntato su di me come una volpe punta la  preda!... Scusi se ho frainteso, son certa che troverà l’assassino ! -Quindi stringe la mano al maresciallo che sorpreso -Grazie signora! - Torna alle indagini ma ormai sono le 20 e il buio è calato da due ore e  mezza . Ordina di interrompere il tutto e riprendere il giorno seguente. In breve tempo sloggiano tutti, specie i curiosi che non fanno che infastidire ovunque siano…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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