Scritto da © Andrea Occhi - Mar, 16/08/2011 - 12:10
Premesso che
non merita alcuna attenzione particolare la mia scrittura quando, nel tentativo di evadere dalla realtà, si cala, utilizzando bianchi lenzuoli annodati di parole, dai miei occhi, finestre prive di restringenti e ferrosi impedimenti in quell’eterea distanza che sofficemente divide le tue libere labbra di donna appassionata dalla mia pelle colore del cuoio, indurita dal calore delle stelle;
adoro i bagni profumati di zucchero a velo, le acque fresche e gorgoglianti circondate di rose e narcisi;
tanto premesso
ti confido che la mia bocca non è adatta al solo sorridere, ma anche ad accarezzare con la sua umidità di incerta narratrice il tuo volgare involucro, e, posandosi sulle corone di giganti ninfee, a penetrare quelle tue increspature gelose del buio che mostri con gioiosa vanità alla luce dei miei desideri.
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