Scritto da © Anonimo - Mar, 30/08/2011 - 14:00
Un rumore di passi
riporta la tua voce
riporta la tua voce
oltre il cancello
del rifugio azzurro.
S’infila nella mente
e cova attese
e cova attese
in nidi di marmo;
in quei giorni
che sferzano i tramonti
col nerbo dei ricordi
e mostrano artigli alle notti.
Vestono abiti lunghi
le sere solitarie
ricamate di silenzio;
rimuovono i sogni
lasciati sui gradini,
dietro la porta chiusa
da cui uscisti muta
e sconosciuta.
A maggio te ne andasti,
fra fronde di mimosa,
lasciando
nei miei occhi increduli
una pioggia d’incanti
e lanugine giallastra.
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