Scritto da © Anonimo - Mar, 20/09/2011 - 17:57
La brezza sa di spezie
oltre i graniti rosa e gli eucalipti.
E’ respiro d’alba morta
sulla reggia di latta verniciata:
sfarfallìo di lampada fumosa,
fontana di bende sciolte,
frastagli di stagnole e nastri rossi
legati fra i capelli.
Ha per nome un’ala di colomba,
la tua voce, che raccolgo
come l’assetato tiene l’acqua
nella coppa delle mani.
I tuoi occhi stanchi fanno male
quasi fossero un addio.
Sei un fiore nascosto
dietro la porta dell’ombra;
una creta torturata
da mani nervose e indecise;
notturna fuga d’incanti bianchi
di quando il sonno pesca
fra azzurre lontananze.
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