Cielo, scuro,
lo scruto ancora, anche se sono perfettamente consapevole che non ci sarò più là, lontano sopra e sotto le nuvole.
Fredda questa notte di marzo, silenziosa e limpida.
Mi sento l’anima tersa, quasi trasparente, c’è dolore ma anche speranza sento la mia vita in transito ora che non piloto più.
Stupito, sento la terra sotto i miei piedi morbida e accogliente profuma di ricordi, vecchi ricordi di erba primaverile carica di promesse, di fertilità attesa.
Spengo l’ultima sigaretta della notte lascio il buio ed entro in casa.
La mia casa: ogni stanza una storia, un ricordo. Strano come questa notte riesca a percepire tutto così intensamente come se ogni dettaglio fosse sotto una luce da studio televisivo: senza ombre sfavillante e crudo.
Una casa in una piccola città fuori dal caos di una metropoli dove i bambini possono vivere e crescere sereni e forse protetti, una casa che mi vedeva 10 giorni al mese, che chiamavo appena possibile dalle città più diverse New York Mombasa Milano e c’erano le tonsilliti, le varicelle dei piccoli ma anche i primi amori dei più grandi e così da lontano li sentivi dentro di te e li immaginavi come avvolti in bolle di sapone, lontani.
Non posso andare a dormire senza passare dal piccolo, il piccolo di casa il figlio della mia età matura.
Dorme e russa. Incredibile come un bambino così piccolo possa fare un rumore così forte e come al solito mi strappa un sorriso e mi commuove insieme.
Le lacrime così poco virili così umane e così necessarie nella vita di un uomo, più cresci e più ti rendi conto che le lacrime sono il dono più prezioso che un uomo possa farsi …insieme all’amore.
L’amore per la vita che cambia e che ti regala sempre qualcosa, anche quando te ne toglie molte di cose, l’amore per tua moglie per i tuoi figli e l’amore per gli amici quelli che ti amano… sia in cielo che in terra.
Buona notte a tutti loro
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