In Overdose (forse basta un sol conato tutto d'un fiato) | Poesia | fintipa2 | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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In Overdose (forse basta un sol conato tutto d'un fiato)

Fa parte
anche la tastiera di questo gioco paparazzo
Sono tutti dentro i miei tormenti a tasti neri aggrovigliati
e puzzo solo di strumento processori cavi rame e le correnti nella mano
m’illumino di lampi sullo schermo
pensati mentre dormo
la bocca sulla fila che cominciano con q finiscono di m

 

Cento mestieri
mille racconti anche le gioie
anche quelli che hanno un vizio
avari e granchi conosciuti di persona
i pappagalli quando strillano d’accidia
e tutti vedo i denti sani e quelli rotti
dibattere sul ring immaginato nei commenti
tutti commensali alla stesso vino bacco rosso bianco
lucifero che dorme su giacigli di narcisi
sempre uguali innamorati uccisi dai lamenti della noia
la stessa musica
cantata dalle labbra della mente

 

Cercare un senso:
distendere la pelle di un serpente
trovare un pelo-chiave nelle onde, cercare il caldo che trasmette la frequenza
i raggi x gamma l’annientamento l’antipoesia la simmetria i calcoli perfetti

 

Oddio
dov’è un Maxwell uno che descriva i su e giù
forse basta un’equazione per descrivere il realesurreale il bellobrutto l’odioamore
tutto l’amore racchiuso in un amplesso
l’orgasmo che fiorisce dentro al ritmo
in questa macchina quasi perfetta
quando va di peristalsi a rendimento che è un piacere
assecondando le maniere.

 

Fosse
chiaro che l’amore si sorregge coi pistoni
A tutti quanti che s’inebriano d’ammmmore

 

Fingo valigie
nello stomaco
riempio d’assi le mie rime
portare a casa per stasera un buonasera al massimo mi piace
e come è bella l’atmosfera tutta fatta di complimenti o al limite
di pugni ben sferrati in mezzo ai denti
tanto presto ne sbudello un'altra nuova ancor più bella

 

Metto
in scacco solamente una tastiera
una battaglia si riscalda di cannoni sempre all’erta sempre in palla
sol per fingere una vita
assai lontana
dalla mia vita
un verso lacrima da un grillo
sulla bocca un gran poeta un filo d’erba tra le labbra
ed io che vado su nel cielo per rimettere daccapo
un fiato rosso d’emergenza proprio al centro della volta

 

Esisto qui
esisto quando
scrivo questo quello questo quello
non solo quando dei perché ne adatto uno che fa per tre
nè quando scrivo abbasso te io sto con me e non con te
e mi trovo nella stiva di un gabbiano che s’avvita alla monnezza

 

Esiste
la mia carne-l’aria-e-il-sangue
mi piego nelle ossa emergo dallo stagno
do baci sulla bocca penso alle mie gambe
alla mia schiena il coccodrillo nella pancia i figli che mi tornino stanotte

 

Non vivo solamente dentro una tastiera

 

Io vivo, non è il mio nick.




 

 

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