Ti amo!

“Ti amo!” Ascoltasti le mie parole e mi osservasti, con quell’espressione stupita che ritengo possa assumere colui il quale vedesse fiocchi di neve discendere dal cielo durante i giorni del cane, quando la cintura del cacciatore Orione si allinea con la più luminosa stella (posta sul collare del velocissimo Lelope che gli corre al fianco) il cui nome significa colei che fa appassire. I miei occhi dai tuoi si posarono a terra come vecchie frondose querce spaccate dalla folgore. La tua acida risata, creatrice di piccole rughe ai lati del tuo naso, come orpimento che dell’oro ha solo la parvenza, torturò le circonvoluzioni del mio intestino con nausee che presto si trasformarono in vomito corrosivo. Capii solo allora di essere ancora vivo; non solo nel corpo che prendevi a tuo piacevole desiderio, ma anche in quella parte di me, eterea ed inconsistente che temevo di avere smarrito tra le pagine della storia priva di trama che stavo scrivendo inconsciamente. Σείριος la bruciante ha compiuto il suo prodigio, scorticando quella membrana priva di nutrimento, prosciugando quella venefica linfa che l’idea euforica che tu mi amassi fosse reale. Nessuna acrimonia permea le mie parole, sono sincero, io abile e bugiardo illusionista son l’unica vittima dei miei stessi istinti, privi di lungimiranza. Però, cazzo, il sesso...era come trovarsi...a cavallo di Rigel, avvolti nella luce che d'azzurro dipinge la nebulosa Testa di Strega.