Ogni notte

Ogni notte, prima che il silenzioso nano sabbiolino riversi con il suo piccolo badile d’oro zecchino la sabbia del deserto dei sogni sotto ciascun βλέφαρον, obbligandolo ad abbassarsi lentamente, sull’iride imbambolata, riordino le impressioni ed osservo i fotogrammi bianchi della giornata scorrere sullo schermo nero del soffitto.

Il maldestro carpentiere, nella foga del lavoro, capita che urti l’immaginario proiettore provocando il riavvolgimento del nastro oltre il limite temporale concessogli, sino a naufragare nel mare dei sentimenti e delle esperienze più remote, come bottiglia dal ripieno cartaceo, affidata dal naufrago speranzoso ai flutti salati. Ed ecco che appaiono nel loro splendore tutte le ferite giocose, tutti gli strappi succulenti, tutti i lividi e le ecchimosi che le passioni hanno cucito sulla mia cute, ancora vergine e priva di rughe, come quando al mio collo, proprio sotto la voglia a forma di cuore, ciondolava la bolla aurea a dimostrare la brevità dei miei anni vissuti. Essa è oramai nelle mani di chi me la donò, ma, in me, mai quel magico globo ha cessato di produrre i suoi affamati effetti. Buona notte.