Scritto da © Piero Lo Iacono - Dom, 18/12/2011 - 15:40
Amo chi attraversa
e la traversata continui
anche se cada o si ferisca.
Amo chi si fa ponte e non meta,
tragitto e non traguardo.
Guado non soggetto a pedaggio.
Grato sarò a chi si fa
passaggio e non porto,
e non osi ergersi a miraggio
di un molo d’ormeggio.
Amo chi nel beneficio del dubbio
dà continui strattoni alla corda
che deve reggerlo per l’arrampicata.
E il perno traballante ricontrolla
a equilibrio del cerchio col quadrante.
E amo l’attraversamento
senza fine né principio,
l’umile camminamento
che mi sveli ciò che sono:
un prestato a vita,
un comparso alla luce,
un passeggero al viaggio.
10-5-2010
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