Scritto da © Mariagrazia Tum... - Ven, 06/01/2012 - 08:37
venivi nei giorni di festa,
quando tutto era parato a nuovo,
la tovaglia buona a quadrettoni
e il libro da compulsare
con mani avide,
tirava aria di malinconia
già prima di lasciarti,
come un'ombra che s'inghiotte i momenti
prima che nascano,
pensavo sempre al dopo,
a quando,
dopo lo sguardo e l'abbraccio tenero
della sera,
saresti scivolato
tra le rotaie solitarie
per guadagnarti
la tua opera quotidiana d'orgoglio d'uomo,
ed ora,
dopo che le inferriate delle finestre
han scompaginato i ricordi,
son qui a rimuginare
il riverbero
delle tue dita
accaldate di me,
spesi sulla plancia ordinaria
di un passeggio allibito
di felicità,
il gelato in mano
e le gote arrossate d'amore.
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