Scritto da © joel12 - Mar, 21/02/2012 - 10:44
Gocce di veleno che fioccano copiose
Dolcemente vengono giù a bagnarmi le braccia
E ammirandole come perle
Mi compiaccio
Sorrido
E consapevolmente accetto
La mia umana fragilità.
Da donna quale sono
Poggerei i nudi piedi sulla terra
E mi lascerei bagnare
Da questa pioggia dolce, velenosa e acida.
A bocca aperta berrei questa pozione saporita e avvelenata
Ma a piccolissime dosi
Per gustarla pian piano.
A braccia aperte, ruoterei danzando
Con irrefrenabile gioia
Infangandomi giocosamente le gambe
Con la terra odorosa di complicità.
E infine strillerei
Griderei al vento
Gli urlerei la mia rabbia
E correrei fino a sentirmi il cuore scoppiare.
Da donna quale sono
Andrei incontro a questa libera pioggia
Assorbendo dentro questa folle rugiada.
Invece ho liberamente preferito tacere.
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