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Il cacciatore, la preda - 1

 
1
La sagoma in fuga è la fuga stessa. Vita:
insieme di soste brevi, inefficaci. Rabberci. Il prezzo
della calma è quel legno, il faggio: lo usò, ma non adesso.
Come è evanescente il rifugio!, pensa
la preda Persa. Quanto più me ne allontano,
più lo rendo sicuro. E il terreno duro suona l’incredibile
bossa nel recupero della corsa sul tempo della mira
con rabone micidiali: spigoli nei sassi d’appoggio
che fanno male.
 
Di nuovo inseguire! Dice
il cacciatore Salvo. Pesa ogni arma, e dovunque.
Si piega l’erba. Spezzata. La radice non muore,
ma non vivrà se non torna maggio. Ho una mira
adatta ad ogni luogo: vedo i fili, vedo la morte:
la morte verrà in un colpo solo.
 

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