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La trota rosa

Quel filo che nel suo elemento diventava invisibile, lei femmina della specie delle trote rosa, sapeva cos'era.
Non perché fosse di quella particolare specie, per l'unico motivo che era femmina.
Erano state le ombre disegnate nell'atmosfera dal sole a donarle l'intima comprensione di quell'elemento.
Sapeva tutto ormai, e quel tutto con la mediazione delle ombre e del loro disco dorato: di come impattasse morbidamente sulla superfice dell'acqua e solo attraverso le palline che avevano l'aria di essere un secondo gioco per l'abitante dell'altro mondo, scendesse maliziosamente fino ai trequarti sfiorando talvolta le guance dei sassi su cui essa stessa giocava, lasciandosi poi trascinare e dondolare dalla corrente del ruscello.
Aveva osservato il tutto fin dall'inizio della primavera, quando l'ansa larga di quel fiumiciattolo, ombreggiata dalle canne, pullulava ancora di adulti.
Ora anch'essa era diventata adulta, i vecchi erano quasi spariti, la sua schiena si era tinta di un bel colore rosato; il ventre, protetto da una corazza di squame si stava ingrossando, sempre più concupito dal vortice amoroso dei maschi che "Trrrr", così chiamavano le compagne la bella trotina, per istinto disprezzava non comprendendone ancora la funzione.
Si stava invece innamorando della figura sulla riva: una figura tutta spezzettata come un quadro del periodo azzurro, azzurro principe, nella quale era difficile se non impossibile, per la rifrazione, individuare le parti.
L'unica cosa che Trrrr riusciva a distinguere era il gesto, quell'inclinarsi all'indietro dell'ombra lunga e sottile come un'aguglia, quel passare alla perpendicolare, l'istante fulmineo della sfida al padrone delle ombre, ed il polso rosa che pareva accarezzare l'acqua: tutto qui.
Poi il messaggio prendeva a fluttuare, segreto e riconoscibile solo per quei piccoli pesi, solo ad occhi attenti, curiosi.
Trrrr gli aveva già dato nome: lo Straniero.
Lo Straniero portava cibo fresco con sé; a volte erano bigatini multicolori come gli arcobaleni dopo le piogge, a volte rosee pance succose di lombrichi che si muovevano sul fondo pietroso, a volte annunciavano il suo arrivo fetide polveri che intorbidivano le chiare fresche, dolci acque, ma Trrrr era vegetariana, fin dalla nascita lo era.
 
 
 
 
 
 
 

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