Scritto da © Cante Skuye - Ven, 31/05/2013 - 21:59
Scivolano sui miei passi
ciottoli e sassi
e ridondanti massi
fatti di zucchero e ossi
meravigliose messi
di singoli amplessi
di amanti promessi
e signori genuflessi
ascoltano essi stessi
le urla dei fossi
e gli strati bassi
dei non ammessi
simili a plessi
ingessati e dismessi
mentre urlano i grossi
ladroni e grassi
in palazzi di ori e gessi
laddove i fessi
camminano dimessi
un pò depressi
e nei quotidiani lessi
dei lor salassi
de le banche espugnassi
e se trovassi
nessi e connessi
o forse nel corpo penetrassi
come se dipingessi
un nuovo mondo rivoltassi
povertà al finir levassi
e li al fin mi sedessi
sui miei ciottoli
e sui miei sassi.
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