Scritto da © matris - Gio, 12/09/2013 - 13:47
Il canto d'un Ulisse ora alla deriva
arriva incompleto,
come l'amore.
Genti adoravano la terra d'agosto
e le capre ruminavano fili di sole
al volgo pretenzioso di fortuna implosa la notte,
implorava gaudio
a quei dischi di luna ammirati tra obliqui
rami e resinose aranciate zagare fiorite
spuntavano dai solchi intravisti laggiù
nel nero della notte silente, compassata,
attendono un viaggio quelle allunate speranze
ascoltate nel brusio sidereo d'una mela morsa a pezzi.
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