Scritto da © sapone g. - Ven, 06/12/2013 - 08:50
Un giorno come gli altri,
per chi non ha più occhi
per guardare il cielo
e aspetta in un angolo
che qualcuno ne ricordi il nome
per chi fa a testa e croce
ogni mattina con la morte
invece del grembiule
con il fiocco sul colletto
per tutti quelli
che non hanno voce
strozzata dalla fame
e dall'infamia, di un dio minore.
Un giorno accartocciato
-per noi che ci chiamiamo per cognome-
da lustrini e acqua santa,
dove l’infinito si confonde
tra la terra di nessuno
e un elemosina
da un soldo e mezzo
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