Scritto da © Lola - Sab, 26/11/2011 - 07:31
Su di me labbra umide e dolci passeggiano e accarezzano.
Il morso improvviso scuote, mi inarca e mi avvicina,
mentre un bacio soffoca “l’ahi” e ruba sospiri di affanno.
Questa scossa batte come un eco
e stretta a te mi leghi con le tue braccia.
A costatar palpiti e sussulti inedite e loquaci mani.
Il viso poggia al tuo collo, riempie i polmoni di un caldo respiro.
Muoviti ancora.
Alzati da un vortice di sguardi, il ritmo elettrizza
e cadenza questa musica altalenante.
Rimane un dondolio a quietare questi sensi sudati, questo cuore mosso.
Mi lasci sopita e placata su questo letto bianco,
avvolta e cosparsa di effluvi leggiadri, che porti via
e come vento lieve ti allontani nel cielo turchese.
Su ali immaginari fendo e percuoto l’aria
risuona il mio corpo ad evocar di te
come messaggio indigeno tamburella:
Insinuati sotto pelle,
solleva brividi di mordaci baci,
rapisci e porta nuove fragranze.
Mordimi ancora.
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