Scritto da © Bruno Amore - Lun, 26/01/2015 - 08:16
Capita che
il rumore dei miei passi
non abbia la stessa
cadenza ritmica di una volta
il piede sinistro in ritardo
si poggi piano
quasi strisciando a terra.
È affaticato dal peso del cuore
che ogni giorno è più greve
caricato in tutti questi anni
di pene non cercate, capitate
e le poche gioie
non l'hanno sollevato.
Batte ancora gagliardo, tuttavia
e accelera se un alito caldo
da labbra di rosolio
accarezza anche solo un attimo
le rughe del viso, scostando
la saggezza che nasconde
un residuo di rossore.
Ma la sofferenza, non il dolore
che al fondo alberga inquieta
non nel corpo neppure nella mente
pare essere l'estratto della vita.
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