Lei, il viso pallido, i suoi occhi ora sbarrati
quasi increduli, immobili, pugni serrati
con le braccia appoggiate stancamente
sulla bianca tovaglia di lino recentemente
spiegata sul tavolo per il meridiano desinare
lo fissa , mentre lui già comincia a parlare:
"Sai, amore mio, che ho sempre sopportato
il tuo modo di fare, i tuoi capricci,mai confortato
da un sorriso,una parola buona, di buon cuore
ho accettato il tuo parentado,e con ardore
ho sempre cercato di soddisfare i tuoi desideri
scialando milioni, vendendo tutti i miei averi
la mia dignità per te ho col cuore calpestato
senza verbo proferire, sol dall'amor guidato,
ma ora, o mia diletta, non posso più accettare
le tue infamanti accuse e farmi etichettare
un tapino poetastro che non sa più vivere
senza stare con il suo pc per poi scrivere
ciò che la mia mente suggerisce alla mia mano
le cose che pubblico su ROSSO VENEXIANO"
così detto la pistola fumante lui posa
mentre dalla fronte della sua diletta sposa
sgorga regolare un flusso di sangue vermiglio
macchiando la tovaglia di lino color giglio....
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