Scritto da © Eleonora Callegari - Sab, 14/11/2015 - 21:38
Vastità di lacrime
disperato stendardo
eccomi
a confondere il mio
col tuo sale
nell'onde tremule.
Mio dolmen
sciogli la tua selce
all'incerto mio passo.
Questi codardi piedi esitano
sul tuo tappeto di luna.
Mostrami il salotto perdono
dei tuoi fondali
dove lei mollemente
mi attende...
Estiva la notte
tiepida l'abbraccio
del tuo generoso cuore
che scolora le tristi parole
neri coltelli , ferite, rimorsi
debole carne che cede
e genera... morte.
Legami, viluppami d'alghe
che la vita non vinca
sull'immane delitto
mozza questo inutile fiato...
Sento che già ti appartengo,
fratelli d'acqua verso l'abisso
dove fior di medusa
danzando s'avanza
... Lei...
mi prende...
Oh! Le sue mani...
ed io
non sarò più domani.
Leone Arras (eteronimo)
»
- Blog di Eleonora Callegari
- 448 letture