Scritto da © Enzo53 - Lun, 01/09/2014 - 17:16
Un ultimo barlume di sole
sui monti distanti,
un vento che solleva le foglie
davanti alle deserte soglie.
La mia anima
brandisce le corde di violino
con l’orgoglio spento
d’una misteriosa orchestra.
Un silenzio rumoroso
m’invade come livida brezza
e deposita sul calvario dell’oblio
la croce dell’esistenza.
Porto nel cuore
la nostalgia del tempo vissuto
e il mio pensiero errante
segue la rotta di una nave inesistente.
Le ombre dei sogni
scolpiscono i ricordi
sull’acquiescenza spirituale di un barbone
e sull’immobile esteriorità dei muri.
E i miei ideali
odorano di freddo e di dolore
come la monastica putredine
di una cella di reclusione.
sui monti distanti,
un vento che solleva le foglie
davanti alle deserte soglie.
La mia anima
brandisce le corde di violino
con l’orgoglio spento
d’una misteriosa orchestra.
Un silenzio rumoroso
m’invade come livida brezza
e deposita sul calvario dell’oblio
la croce dell’esistenza.
Porto nel cuore
la nostalgia del tempo vissuto
e il mio pensiero errante
segue la rotta di una nave inesistente.
Le ombre dei sogni
scolpiscono i ricordi
sull’acquiescenza spirituale di un barbone
e sull’immobile esteriorità dei muri.
E i miei ideali
odorano di freddo e di dolore
come la monastica putredine
di una cella di reclusione.
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