Scritto da © erremmeccì - Sab, 01/03/2014 - 14:41
Partì
quel giorno
le caviglie affondò nel viaggio
la testa nella prospettiva di strade
infinite,
bagaglio da pezzente ai piedi
vortici di polvere e foglie
fra ciglia e pensieri
un miraggio tremante
alimentò i suoi giorni
nutrì di veleni dolcissimi
vene e pupille.
Battevano i polsi al ritmo
di onde
di fortunali improvvisi
d'improvvise schiarite...
...correnti
d'alghe e di pesci
disegnarono i suoi desideri,
ciottoli trovò sulle rive
e frammenti di vetro politi,
conchiglie come orecchi di lattanti
a raccogliere infinità di sussurri,
brontolii di tritoni
malìe di canzoni
da gole azzurre
di sirene
(petali rosa e soffioni
vorrei spargere sui tuoi pensieri
umori freschi di primavera
oh, come vorrei
penetrassero le fibre
del tuo essere
così scabro,
irto di giorni
senza giustificazione
senza perdono)
…
anni passarono
e abbacinanti estati
mattinate d'autunno,
fatte per morire dentro,
e notti,
sulle quali scrivere
con frammenti di gesso
spirali di storie e ritorni.
Perenne l'anelito alla levità
di semplici gioie.
quel giorno
le caviglie affondò nel viaggio
la testa nella prospettiva di strade
infinite,
bagaglio da pezzente ai piedi
vortici di polvere e foglie
fra ciglia e pensieri
un miraggio tremante
alimentò i suoi giorni
nutrì di veleni dolcissimi
vene e pupille.
Battevano i polsi al ritmo
di onde
di fortunali improvvisi
d'improvvise schiarite...
...correnti
d'alghe e di pesci
disegnarono i suoi desideri,
ciottoli trovò sulle rive
e frammenti di vetro politi,
conchiglie come orecchi di lattanti
a raccogliere infinità di sussurri,
brontolii di tritoni
malìe di canzoni
da gole azzurre
di sirene
(petali rosa e soffioni
vorrei spargere sui tuoi pensieri
umori freschi di primavera
oh, come vorrei
penetrassero le fibre
del tuo essere
così scabro,
irto di giorni
senza giustificazione
senza perdono)
…
anni passarono
e abbacinanti estati
mattinate d'autunno,
fatte per morire dentro,
e notti,
sulle quali scrivere
con frammenti di gesso
spirali di storie e ritorni.
Perenne l'anelito alla levità
di semplici gioie.
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