Scritto da © Ezio Falcomer - Lun, 12/02/2018 - 22:12
Pesano i lividi del cuore,
pesano. Risolute le ore
mi portano echi del mondo
lontano. Io fuggo il suo rumore
e la minaccia. È una fobia.
Cerco l'oppio di casa mia.
Come cella monastica.
Cerco il sonno, il silenzio,
il rifugio. È una clausura.
Trecento anni fa sarei stato
il matto del villaggio, se fossi
sopravissuto alla dinamica
darwiniana. Pesano le storie
che mi hanno portato qui.
Pesa l'amore, quello dato
e non dato,
ricevuto e non ricevuto.
Pesa il coraggio non vissuto.
pesano. Risolute le ore
mi portano echi del mondo
lontano. Io fuggo il suo rumore
e la minaccia. È una fobia.
Cerco l'oppio di casa mia.
Come cella monastica.
Cerco il sonno, il silenzio,
il rifugio. È una clausura.
Trecento anni fa sarei stato
il matto del villaggio, se fossi
sopravissuto alla dinamica
darwiniana. Pesano le storie
che mi hanno portato qui.
Pesa l'amore, quello dato
e non dato,
ricevuto e non ricevuto.
Pesa il coraggio non vissuto.
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