Scritto da © Ezio Falcomer - Mar, 14/08/2012 - 12:41
Mi acclama l’aglio
gustandoti regina
puledra iberica
razziata oltre il limen
di Carthago Nova
festa al palato che dolce
più che agra
salmòdia verde
il peperone in melma
di patata, ansimo, abbacinato
da nordafrica omayyade
da gotica biondezza
cipolla che a meditazione
ad ascetica lussuria
mi invita
compunto e devoto
ad arcaici misteri ulteriori
azzurro fritto cielo d'uovo
melanzana che trasuda
sposa vergine ad orgia
ebrezza serafica di jamón
d’iberiche interiora
pastore, in legionaria avanscoperta
a festa ti porto di pane che guàita
gemiti
febbrile la lingua titillando il pomodoro
sotto il sole di una siepe
dietro l’orto
che deflagra.
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