Scritto da © Gigigi - Mar, 14/05/2019 - 21:07
Quante storie avevo io da raccontare
quella sera, della mia sorte attorno
al focolare
“ Snocciolerò tutta la mia vita “
di quanta gente che è vissuta,
di quanta mi ha tradita.”
Buia era la volta di quel cielo
come una segreta in fondo ad un
castello nero
Ma il fuoco è troppo caldo per smettere
di narrare, di fronte ai tuoi occhi che
hanno voglia di ascoltare
e la tua faccia attenta che mi chiedva
di parlare, senza omettere nulla...
nessun particolare
“ Scarna è la mia vita che vuoi che ti
racconti, che vuoi che io ti dica...
Limpida e quieta come il fiume
che ci sta di fronte !
Non ucciso re, né scalato un monte “
Ma pian piano l'esistenza ti sciolsi tra le dita
Scintille e piccole lingue si
alzavano dal fuoco. Ormai
della notte, col mio parlare
era avanzata poco.
Mi allungasti il braccio, mi dicesti
di afferrare...estrassi il legno lungo
smisi di narrare.
Mi sorridesti... “ Ora puoi tacere...
smetti di parlare. Per te è una fortuna,
non ti è finita male, il mio viso è franco di chi
di chi sa aspettare. Ho un esistenza che
nessuno sa apprezzare, eppure per
una volta sono felice di dover andare.
Hai salvato la tua sorte: il mio nome è Morte “
Mi sussurrasti.... col fare buono di chi sa pazientare
“ Un giorno il tuo dito mignolo nel mio
cammino si tornerà ad impigliare “
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