Il cibo delle donne
Un sogno:è mio ma c’è Deborah…
Forse perché l’ho vista fare una torta…
D. è con un amico a Napoli. Interno di una casa. Donne e bambini.
Le donne stanno preparando una pizza rustica. La pizza è gigantesca, e la pasta lievita sotto le mani delle donne che la lavorano senza toccarla:si limitano ad avvicinare le mani alla pasta che cresce come per magia. Poi si mettono tutti a tavola e mangiano senza offrire,perché D.e l’amico sono invisibili.
Ma l’amico vuol chiedere un po’ di pizza.
D. invece se ne sta tranquilla, perché è sicura che gliel’offriranno.
Lui deve chiedere. Lei no.
La magia, l’incanto della pasta che non si tocca e che cresce da sé, sta accadendo nel corpo di D.:
da quando è incinta vive un’allegria di fondo,qualcosa che la ricompatta con le sue origini, che le dà la certezza di essere entrata nel girotondo. Il sentimento di esclusione è finito.
La madre-con qualche crisi depressiva- talvolta si rimetteva a cantare, a cucinare per gli amici che D. le portava a casa e che ,con ,lei si godevano la pizza rustica,che non era solo un cibo: era uno straordinario,ricchissimo modo d’essere.
D. torna in sogno alla terra materna, alla madre archetipica che la rimetta in contatto con quella reale; è soprattutto quella pasta, che lievita senza essere toccata , a muovere poeticamente l’immagine di un fermento interiore che fa crescere senza manipolazione, di un materno positivo, presente come l’aria in cui si vive,
E’ così che D. ritrova nel muoversi i gesti della madre, nel suo desiderio di essere accolta e nutrita e la certezza che sarà riconosciuta non appena potrà uscire dall’invisibilità.
La gratuità dell’esistenza le si manifesta,differenziandola dal maschile: a lui tocca chiedere, a lei no.
Non deve far fatica:basta esserci.
Da quando ha scperto di essere incinta cresce il sentimento di gratitudine ,lieve , di leggerezza come il lievito che cresce da sé.
Una sapienza interiore profonda ha amalgamato l’impossibile: la conoscenza di sé, la cultura,la storia e l’avvenimento e quell’accettare senza ansie, momento per momento, il farsi della vita.
Ed è nel simbolo della scarpetta,che le donne del sogno preparano per un bambino, che D. rintraccia quel movimento di danza, di adesione alla terra e al fare che rimette in gioco ogni volta il mondo.
Ho anche pensato e sentito questo, forse riguarda me.
Ma nel sogno c’è lei.
- Blog di Gloria Gaetano
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