Scritto da © Andrea Occhi - Mer, 02/11/2011 - 08:46
Oramai che ogni vergogna è infranta, cari amici, anche se vi parrà poco credibile, vi posso confidare, senza timore che le mie gote possiate vedere cospargersi di virginale rossore, che la mia indole avverto come pavida ed insicura. Son vanesio e narciso. Mi piace il mio riflesso. Ogni dettaglio colloco secondo elegante estetica. Non sono un roboante rodomonte impregnato di maleodorante vanagloria. Nonostante la mia condizione di timido incerto, amo occhi negli occhi e pelle contro pelle. La mia titubanza, tuttavia, si appalesa e non sfugge a coloro le quali mi osservassero con attenzione. Il mio eloquio vibra, la lingua saltella. Non fingo d’esser chi non sono. Infine, par assurdo, la pudicizia è a me sconosciuta: mi metto a nudo con facilità e spudorata sicurezza.
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