Scritto da © Lorenzo - Sab, 08/07/2023 - 09:05
Il centro d'un quadrivio conosciuto,
il primo porta al centro del paese,
ma qui è ben nascosto a nostra vista,
lungo una strada con la merceria,
che un tempo riforniva gli artigiani
di ago e filo ed altro per ricamo
ed essa sfocia al cuore d'abitato,
verso la porta detta baresana
confine delle Piazze principali,
la prima raccontata per la storia
e l'altra con profumi di leccornie
per due baracche esistenti un tempo
bon bon e caramelle mandorlate,
fatte sul luogo d'abili dell'arte,
centro vitale della Settimana,
l'ultima di Passione del Signore.
Nella piazzetta nostra ben pittata
dal Nostro Gran Maestro d'altri tempi,
seguendo con lo sguardo su a sinistra,
la strada già mi porta a Chiesa Grande,
con il Plancheto e la Gran Facciata
e chianche modellate a pavimento
ed una Guglia e Statua di Maria.
A destra, invece, verso Via San Rocco,
vicoli stretti portano ad un forno,
con Chiese e Monastero di gran fama,
Suore Benedettine con Badessa,
ove s'innesta verso un'altra piazza,
incontro strade larghe del mio borgo
e siamo già per ora fuori porta,
in trittico di strade già percorse,
verso la Chiesa posta lì ad un miglio,
e Via che porta mesta al Camposanto
e camminando a manca lungo il muro,
s'apre la lama secca d'un torrente
e Scuola della prima giovinezza,
nel luogo che ha lasciato il borgo antico,
mentre ritorno a Piazza qui dipinta,
s'affaccia il fabbricato con le grate.
Una piazzetta bella ed attrezzata
di piccoli negozi conosciuti,
da me già visitati in anni scorsi,
quando s'andava in bottega giusta
per fare il buon ragù domenicale
ed anche le patate con l'agnello.
Tornano in mente i luoghi tanto amati
e per memoria mai dimenticati.
Lorenzo 8.7.23
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